«Così abbiamo cercato di salvarli»
Tavernola ancora sotto choc

Parlano i bagnanti che venerdì hanno cercato di riportare in superficie i due fratelli poi annegati. «Siamo sconvolti, ci siamo immersi per venti volte, ma inutilmente».

La tragedia di Waqas e Hassan Muhammad, i due ragazzi pachistani di 16 e 17 anni di Azzano San Paolo annegati venerdì pomeriggio nelle acque del Sebino, ha scosso profondamente anche la comunità di Tavernola. In molti hanno assistito a quei drammatici momenti in cui i due ragazzi erano sott’acqua e il loro fratello maggiore si disperava a riva.

Alcuni tavernolesi non hanno esitato a tuffarsi in acqua per individuare i due ragazzi in attesa dei soccorsi. «Ero in spiaggia e stavo parlando con mio cugino Arturo – racconta Rachele Consoli di 40 anni, madre di due figli – quando mio zio ha capito che qualcuno stava annegando. Ci siamo subito buttati in acqua andando in soccorso di un ragazzo che stava annaspando, mentre Silvano Colosio, dalla spiaggia, gli aveva già lanciato una ciambella. Una volta messo in salvo, il ragazzo ci ha detto che c’erano altri due con lui. Siamo subito andati sott’acqua, nel frattempo ci hanno raggiunto anche Giacomo Martinelli, Marta Pedron e Paolo Fenaroli. E nel giro di poco tempo anche Andrea Pedrocchi, Antonio Fenaroli, Stefano Foresti, tutti sott’acqua alla ricerca dei due fratelli».

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