Delitto di Seriate, prime indiscrezioni:
senza sangue i vestiti di Tizzani

I vestiti che Antonio Tizzani indossava quando sua moglie Gianna Del Gaudio è stata uccisa, nella cucina della loro villetta di Seriate, non presentano alcuna macchia di sangue.

Sono le prime indiscrezioni che trapelano dagli esami che i carabinieri del Ris di Parma, il Reparto investigazioni scientifiche dell’Arma, hanno effettuato su alcuni reperti prelevati e sequestrati sulla scena del delitto dell’ex professoressa di 63 anni: tra questi, appunto, anche gli abiti che il marito indossava la sera del 26 agosto scorso.

L’assenza di tracce ematiche confermerebbe la versione fornita agli inquirenti e alla stampa dal marito - al momento anche l’unico indagato nell’inchiesta, anche se a piede libero e come atto dovuto -, ovvero che Tizzani non si sarebbe avvicinato alla moglie, riversa a terra a pancia all’ingiù e con una coltellata profonda alla gola, perché rimasto «pietrificato» da quella scena. Soltanto uno dei due figli si è avvicinato al corpo della madre per accertarsi, appoggiandole due dita al collo, che fosse morta. Il marito ha raccontato di aver sorpreso un uomo, incappucciato e poi scappato passando dalla porta sul retro, senza essersi voltato per guardare Tizzani, che gli avrebbe gridato: «Cosa fai?»..

I carabinieri del reparto scientifico di Bergamo mercoledì 14 sono tornati nella villetta per cercare anche una catenina d’oro che la vittima indossava sempre e che sembra essere sparita nel nulla. Anche l’arma del delitto, presumibilmente un coltello, non è stata ancora trovata,

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