Gorle: vietato correre in strada
Rischio multe, runner in rivolta

Nel quartiere Baio l’amministrazione comunale di Gorle, da qualche giorno, ha deciso di vietare la corsa lungo viale Zavaritt, obbligando i runner a correre lungo il marciapiede o all’interno dal parco. È polemica.

La polemica è nata dopo l’installazione di uno specifico cartello stradale che vieta ai pedoni «di occupare la carreggiata per attività sportive e allenamento». Chi non rispetterà la norma, si legge sul cartello, sarà sanzionato secondo l’articolo 190 del Codice della Strada che chiaramente specifica che «i pedoni devono circolare sui marciapiedi, sulle banchine, sui viali e sugli altri spazi per essi predisposti; qualora questi manchino, siano ingombri, interrotti o insufficienti, devono circolare sul margine della carreggiata opposto al senso di marcia dei veicoli in modo da causare il minimo intralcio possibile alla circolazione».

E proprio sui marciapiedi i runner focalizzano la propria protesta: tra passi carrabili e pavimentazione sconnessa – evidenziano – i marciapiedi sono molto più pericolosi. Perché non andare nel parco vicino allora? Secondo i runner «è scarsamente illuminato al mattino e alla sera, oltre che frequentato da persone poco raccomandabili». E propongono una pista dedicata ai podisti, togliendo una striscia di parcheggi o creando una zona a traffico limitato con cartelli specifici che indichino la presenza di runner. Non è d’accordo il sindaco Giovanni Testa, che invita a utilizzare i marciapiede e il parco «perfetto per chiunque voglia dedicarsi alla corsa. In tono scherzoso invito tutti coloro che lo desiderano a contattarmi, per organizzare una “corsa” insieme lungo i bellissimi vialetti interni del parco del Baio». Intanto sui social network si continua a discutere. Su L’Eco di Bergamo in edicola il 17 maggio tutti i dettagli.

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