«La nuova rotta sposta solo il rumore
Orio, l’unico rimedio è ridurre i voli»

«L’unico vero modo per ridurre l’inquinamento acustico e dell’aria attorno all’aeroporto di Orio al Serio, un catino circondato da abitazione ed attività industriali e terziarie, è quello di mettere un tetto al numero di voli da definire con una nuova valutazione d’impatto ambientale (Via) e con l’applicazione delle norme europee. Non solo, si rende indispensabile avviare una graduale diminuzione degli stessi a partire da quelli notturni».

È il comunicato di Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia, che aggiunge: «La proposta di Giorgio Gori, che gioca a fare il mago con la bacchetta magica, evita di affrontare il tema principale ciò quello di rendere sostenibile e compatibile con il territorio le attività aeronautiche. Il sindaco sceglie di dare una risposta (parziale) ad un rione della città senza valutarne gli effetti. La virata più stretta rispetto all’attuale, non è sempre possibile, condizionanti sono peso dell’aereo e condizioni meteo, mentre l’ipotesi di inversione dei flussi di decollo e atterraggio per cinque ore al giorno - dalle 11 alle 16 - ha lo svantaggio che le procedure non sarebbero assistite dagli strumenti di atterraggio strumentale (I.L.S.) riducendo sensibilmente gli standard di sicurezza. L’ I.L.S. invece è installato e funzionante per l’atterraggio da est. Con queste nuove rotte si sposterebbero gli effetti del rumore e quindi parte dei problemi a ovest su Treviolo, Villaggio degli Sposi, nuovo ospedale e,ad est su Grassobbio».

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