Orio, fossile di uovo di dinosauro
intercettato tra i pacchi della dogana

La singolare scoperta durante i controlli sulle spedizioni e-commerce all’aeroporto. Il certificato di origine che lo accompagnava era falso: ora il fossile, proveniente dalla Malaysia e di presunta origine Cinese, è stato acquisito al Patrimonio dello Stato per una futura esposizione

I funzionari delle Dogane di Bergamo, sezione operativa territoriale di Orio al Serio, nell’ambito dei controlli sulla merce e-commerce, finalizzati alla repressione dell’illecita importazione di beni, hanno rinvenuto in un pacco un autentico guscio di uovo fossile, incastonato in un sedimento roccioso, proveniente dalla Malaysia, di presunta origine Cinese.

Il reperto era accompagnato da un certificato di origine di dubbia autenticità, rilasciato da un ente rilevatosi successivamente inesistente.

I funzionari hanno, quindi, interessato la Sovrintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia, che ha qualificato il reperto come uovo fossile di Shunosaurus, un sauropode del Cretaceo inferiore, originario della Cina.

I sauropodi erano esemplari dalle dimensioni straordinarie: vengono considerati probabilmente tra gli animali più grandi mai vissuti sulla Terra. Il loro nome, che in greco significa «piedi di lucertola», si riferisce a una caratteristica comune a tutte le specie: la presenza, in tutti e quattro gli arti, di cinque dita pienamente sviluppate, come appunto nelle odierne lucertole, a differenza di molti altri gruppi di dinosauri che ne avevano solo tre o quattro per arto. I sauropodi erano animali erbivori, dal collo solitamente lungo e quadrupedi. Avevano piccole teste, con denti a forma di spatola o di matita, un corpo voluminoso e una coda lunghissima.

L’uovo, pervenuto senza idonea certificazione, a seguito di rinuncia della spedizione da parte del destinatario, è stato messo in stato di abbandono ed è stato, quindi, acquisito al Patrimonio dello Stato per futura esposizione.

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