Prof uccisa, sul coltello sangue umano
«La svolta dagli esiti dei reperti» - Video

Sono di sangue umano, anche se non è ancora stato accertato se appartenga alla vittima, le tracce sul coltello ritrovato in una siepe a diverse centinaia di metri dalla casa di Gianna Del Gaudio in Tizzani, l’ex professoressa di 63 anni uccisa la notte del 26 agosto scorso.

L’indiscrezione trapela dagli esami in corso al Ris: nelle prossime ore si saprà anche se il sangue, com’è verosimile pensare, sia quello della vittima. È intanto emerso che il coltello era in un sacchetto di plastica con un paio di guanti in lattice, anche loro al vaglio del Ris. Antonio Tizzani, marito della vittima, resta per ora l’unico indagato, ma a piede libero.

Il procuratore generale di Bergamo Walter Mapelli è fiducioso: «Le novità che arrivano dal laboratorio di Parma devono essere discusse e comunicate alla difesa. Una svolta nel senso o nell’altro può essere da questi reperti importanti. I risultati arriveranno all’inizio di settimana prossima».

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Giorgio Portera, genetista consulente della difesa, invita a prestare attenzione al contesto in cui sono stati ritrovati i guanti e il coltello. «Dobbiamo verificare se sono impronte di sudore oppure di sangue, con un’altra rilevanza. E poi anche la presenza dell’indagato all’interno di questi reperti è possibile perché erano stati avvolti all’interno di un sacchetto che era a casa dell’indagato. Potrebbe essere una traccia utile ma attenzione perché lo stato di deterioramento dei guanti è molto alto».

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