Siriani con foto dell’Isis fermati a Orio
Isolamento in carcere, il 19enne in lacrime

Sono stati sentiti separatamente i due siriani giovedì mattina a processo dopo l’arresto della scorsa settimana: si tratta di Alari Azma e Alali Fawaze, 19 e 30 anni, bloccati dalla polizia di frontiera di Orio al Serio mercoledì pomeriggio mentre erano in coda per imbarcarsi su un volo Ryanair per Malta, ma con in mano due passaporti palesemente falsi, uno austriaco e l’altro norvegese.

Nel processo della giornata di giovedì 26 novembre l’attenzione si è focalizzata sulla detenzione dei documenti falsi da parte dei due imputati: per entrambi la Procura ha mosso una contestazione aggiuntiva di ricettazione dei documenti, tanto che l’avvocato dei due siriani, Nicola Offredi Geddo, ha chiesto una dilazione dei termini per preparare la difesa.

Il processo è stato quindi aggiornato al 17 dicembre, con il giudice che ha stabilito che i due imputati restino in carcere. Questo per permettere agli inquirenti di Brescia e Bergamo di proseguire con gli accertamenti, soprattutto in merito alle foto trovate sui cellulari dei due siriani: immagini e video inneggianti l’Isis e il terrorismo di matrice islamica.

La Digos della questura di Bergamo, e la Dda di Brescia, stanno infatti analizzando con attenzione e scrupolo i due smartphone di marca Samsung sequestrati mercoledì scorso: si tratta di una sessantina di fotografie in totale e di una ventina di video. Obiettivo degli accertamenti tecnici – che richiedono tra l’altro un po’ di tempo per essere portati a termine – capire se le foto e i video siano stati effettivamente effettuati proprio con quei telefonini di ultima generazione, oppure se si tratta di immagini scattate da altri (e, in tal caso, va capito comunque da chi) oppure scaricate da internet (e, in quest’ultima ipotesi, capire da quale sito).Tra le fotografie e i video c’erano cadaveri, bandiere del Califfato, guerriglieri, kalashnikov, filo-jihadisti.

I due resteranno quindi in carcere con la disposizione di un regime di isolamento per entrambi: una decisione che ha fatto crollare il 19enne. In lacrime il giovane ha rivelato che non è sicuro di reggere un altro mese in carcere, dichiarando in lingua araba: «Non so se resisto un altro mese, io non ho fatto del male a nessuno».

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