Un anno fa l’aereo fuori pista
Vi ricordate quella mattina? Foto/video

Vi ricordate la mattina del 5 agosto? Diluvia e le immagini dell’aereo uscito fuori pista a Orio al Serio hanno fatto il giro della Rete. Ecco cosa era successo. E come è finita.

Sono le 4 del 5 agosto 2016 quando un aereo della Dhl 737-400, operato dalla compagnia ungherese Asl Airlines, volo Bcs 7332 in arrivo da Parigi Charles de Gaulle, è in fase di atterraggio all’aeroporto di Orio. Infuria il temporale, ci sono vento e, soprattutto, pioggia fortissima. Qualcosa va storto: il Boeing va lungo di quasi 300-500 metri dalla fine della pista, cerca di decollare nuovamente, ma non riesce perché troppo lento. L’aereo a quel punto si schianta al suolo: sfonda la recinzione dello scalo, supera il parcheggio delle auto a noleggio, distrugge il guardrail e arriva sulla Nuova Cremasca. Il Boeing finisce la sua corsa dopo aver abbattuto anche il new jersey di cemento centrale, occupando le due carreggiate della superstrada e la rampa di accesso al nuovo parcheggio dell’aeroporto. In questa fase perde i due motori e le ruote del carrello: i primi, che pesano tonnellate, finiscono in una roggia, le seconde sulla strada. Fortunatamente in quel momento il traffico è scarso: nessuna auto viene coinvolta.

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Sul Boeing ci sono il pilota di 50 anni e il primo ufficiale di 29, entrambi ungheresi. Il contraccolpo è forte: restano entrambi feriti alla colonna vertebrale. Quel giorno sono cancellati 15 voli Ryanair, altrettanti subiscono ritardi: 2.500 persone restano a terra.

Si riapre il dibattito sulla sicurezza dello scalo bergamasco. Intervengono tredici sindaci del Tavolo sulle problematiche aeroportuali: «Siamo determinati e pronti a mettere in campo tutto quanto ci è lecitamente concesso pur di raggiungere gli obiettivi di vivibilità e di rispetto della salute e della sicurezza dei nostri cittadini». Intanto, nel piano di sviluppo aeroportuale, Sacbo destina alla sicurezza di Orio trenta milioni di euro. Secondo la società, gli investimenti renderanno lo scalo, già sicuro secondo gli standard internazionali, uno tra i più all’avanguardia. Tra i progetti: interrare un tratto di strada lungo la testata Est della pista e realizzare i «letti di arresto».

La relazione dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo pubblica spiegherà che il Boeing è arrivato lungo sulla pista di atterraggio. Nel rapporto si parla di una raffica di vento a 15 nodi, improvvisa e laterale, che ha investito l’aereo, impedendogli di atterrare e facendolo «galleggiare» per circa due chilometri sopra la pista. Quando il Boeing ha toccato terra aveva una velocità di 290 chilometri orari, ma davanti c’erano soltanto 750 metri prima della fine della pista. La frenata è stata inoltre compromessa dalla pioggia e dal bagnato.

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Quell’aereo è stato per parecchi mesi protagonista di fotografie e riprese. Tanti i selfie prima, scattati da curiosi e da chi voleva immortalare l’evento eccezionale, tanta l’attenzione sullo «smontaggio» e la rimozione definitiva del mezzo. Il Boeing per queste operazioni è stato spostato su un fazzoletto di terra accanto al cimitero e al campo sportivo di Orio al Serio, sorvegliato 24 ore su 24 da guardie giurate.Con pure un imprevisto finale: a quasi 6 mesi dall’incidente è stato dato l’ok allo smaltimento, iniziato il 30 gennaio 2017, ma il 9 febbraio, proprio durante le operazioni di smontaggio delle ali, un piccolo incendio è scoppiato nel cantiere del Boeing 737.

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