Brasile: nuove tensioni nel governo su trivelle in Amazzonia

(ANSA) - BRASILIA, 24 AGO - Via libera dell'avvocatura generale dello Stato (Agu), in Brasile, alla concessione delle licenze per l'esplorazione petrolifera in Amazzonia, dopo il veto posto a Petrobras a maggio dall'Istituto brasiliano dell'ambiente (Ibama). Il parere dell'Agu era stato sollecitato dal ministro delle Miniere e dell'Energia, Alexandre Silveira, secondo il quale la statale petrolifera non dovrebbe essere obbligata a presentare una Valutazione ambientale di area sedimentaria (Aaas) per poter iniziare le perforazioni.
La decisione rischia di generare nuove tensioni con il ministero dell'Ambiente, guidato dalla paladina della foresta tropicale, Marina Silva, contraria al progetto per i potenziali rischi ecologici.
L'Agu ha inoltre stabilito un processo di conciliazione tra i due dicasteri in conflitto, che dovrebbe svolgersi presso la Camera di mediazione e conciliazione della pubblica amministrazione federale (Ccaf).
La ministra Silva ha però nel frattempo dichiarato che non potrà esserci alcuna "conciliazione" sul parere tecnico dell'Ibama, che ha proibito l'esplorazione petrolifera nel Blocco 59, situato nella foce del Rio delle Amazzoni. "In una Repubblica le opinioni tecniche non possono essere conciliate", ha risposto seccamente l'ex attivista ecologica.
La posizione di Silva è criticata da un'ala del governo del presidente progressista Luiz Inacio Lula da Silva, convinta che sia "necessario per il Paese" sfruttare le risorse della zona, considerata "l'ultima frontiera petrolifera" con grandi riserve in acque ultra profonde che si estendono dal nord al nord-est del Brasile. Il tutto nonostante l'esempio che arriva dal vicino Ecuador, dove la maggioranza della popolazione si è espressa per il no alle trivelle in Amazzonia. (ANSA).

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