Annega nell’Adda per salvare la figlia
«Era una persona squisita»

Recuperato all’alba di domenica il corpo senza vita di un gruista di Calusco, finito sott’acqua sabato pomeriggio. La bimba sta bene: portata a riva da un pescatore romeno che si è tuffato non appena ha sentito le grida del papà.

Il dramma si è consumato in una manciata di concitatissimi istanti. Una bimba di 9 anni che scompare nell’Adda sotto il livello dell’acqua, il papà che istintivamente la raggiunge ma che, a sua volta, viene inghiottito dalla corrente improvvisamente forte. E un pescatore che a sua volta si lancia in soccorso di padre e figlia, afferrando per un braccio la bambina. Impossibile, invece, dopo aver riportato a riva la piccola, ritrovare anche il corpo del genitore, ormai sott’acqua e portato chissà dove dalla corrente.

Il corpo senza vita di Angelo Belluscio, 47 anni, di Calusco d’Adda, ex barista e ora gruista all’impresa stradale «Vitali Spa», è stato recuperato soltanto domenica mattina. L’annegamento risale invece al pomeriggio di sabato quando, attorno alle 18, padre e figlia si trovavano nella zona dove l’Adda separa Cornate d’Adda, in provincia di Monza e Brianza, dai Comuni bergamaschi di Medolago e Suisio, nell’Isola. Una zona particolarmente frequentata tra sabato e ieri: complice le belle giornate del fine settimana, di fatto il primo post lockdown con un sole ormai estivo e un clima da scampagnata anche in riva all’Adda. Dove è vietata la balneazione, ma dove comunque in tanti approfittano dell’acqua per rinfrescare almeno i piedi. Senza sospettare che l’Adda, come ogni altro fiume, sotto l’apparente quiete della superficie dell’acqua nasconde insidie talvolta mortali: mulinelli, correnti contrapposte, alghe e sassi scivolosi.

Quanto sia di preciso accaduto negli attimi immediatamente precedenti all’annegamento di Angelo Belluscio stanno cercando di ricostruirlo i carabinieri di Trezzo d’Adda e Vimercate. Non si sa di preciso come mai la bambina sia finita sott’acqua: forse si è voluta rinfrescare, scivolando o venendo travolta dalla corrente. La zona è quella tra le due centrali Edison, la Bertini e la Esterle, situate sulla sponda destra dell’Adda, tra Porto e Cornate. Lì il fiume è costeggiato da un’intensa vegetazione e sentieri e al centro del fiume c’è un isolotto sul quale si trovavano Angelo Belluscio e la figlia.

Il padre ha avuto la peggio

Quando la bambina è scomparsa sott’acqua il padre, che era a pochi metri da lei, si è lanciato in suo soccorso, ma ha avuto la peggio. Le sue grida hanno attirato l’attenzione di un romeno che si trovava non lontano per pescare. Anche lui non ci ha pensato due volte e si è tuffato nell’acqua dell’Adda che, nonostante il caldo, è comunque ancora piuttosto fredda.

Il pescatore è riuscito a raggiungere e individuare sott’acqua la bambina, che forse lo stesso padre aveva a sua volta già afferrato prima di soccombere alla corrente, contribuendo così, come ultimo atto eroico della sua vita, a salvare sua figlia: a quel punto il pescatore l’ha afferrata e l’ha portata in braccio fino a riva. Messa in salvo, è tornato in acqua, intenzionato a raggiungere anche il papà della piccola. Ma non l’ha più visto, pur essendosi più volte immerso (la visibilità sott’acqua era molto scarsa).

Belluscio non è più riemerso. A quel punto è stato avvertito il 118: nella zona si sono portati un’ambulanza e l’automedica, oltre all’elicottero del 118 da Bergamo, ai vigili del fuoco del comando provinciale di Monza, i sommozzatori di Milano e l’elicottero dei pompieri da Malpensa. La bambina è stata visitata sul posto ed essendo in buone condizioni – nonostante lo choc – non è stata trasportata in ospedale.

DOMENICA mattina il ritrovamento

Le ricerche di suo papà sono proseguite fino alla tarda serata di sabato, senza esito. Domenica mattina sono riprese all’alba, anche nel tratto più a sud del fiume: alle 6,30 i sub dei vigili del fuoco milanesi hanno individuato e recuperato il corpo senza vita del gruista bergamasco, che è stato trasportato – una volta ottenuto il via libera dalla magistratura di Milano, che ha competenza sul caso – all’obitorio del capoluogo lombardo.

Probabilmente senza il suo stesso intervento e senza poi l’aiuto, fondamentale ed eroico, del pescatore romeno, anche la bambina di 9 anni sarebbe annegata. Ora i carabinieri stanno cercando di ricostruire gli attimi precedenti la caduta o scivolata in acqua della bambina. Lunedì la Procura di Milano affiderà l’incarico a un anatomopatologo per eseguire l’autopsia sul corpo di Belluscio. Ormai soltanto una triste formalità.

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