Pontida, striscione contro Salvini
e scritta contro il sindaco: «Dimettiti»

Striscione e scritta comparsi nella mattinata del 1° maggio e poi subito rimossi. Belotti: «Il dibattito interno va bene, ma se qualcuno esagera useremo il pugno duro». Fava, sfidante di Salvini al congresso: «Le battaglie politiche non si fanno con gli striscioni e gli insulti».

«Il popolo padano non vuole un segretario itagliano: Salvini föra da i ball». È il contenuto di uno striscione comparso questa mattina, lunedì 1° maggio, sul «pratone» della Lega Nord a Pontida, tra l’altro assieme a una scritta spray contro il sindaco «Carozzi dimettiti». Entrambe le scritte che fanno pensare a una «protesta interna» al Carroccio sono comparse proprio nel punto in cui c’era la scritta «Padroni a casa nostra», recentemente cancellata ma che la Lega aveva annunciato avrebbe poi ripristinato. Le fotografie di scritta e striscione – poi cancellati nel corso della mattinata – sono state pubblicate sul Facebook dal deputato bergamasco del Carroccio NunzianteConsiglio.

Proprio Consiglio, di ritorno dal gazebo dei Giovani Padani a Ponte San Pietro, commenta: «È l’opera di qualche burlone, per non dire altro, che non ha nulla da fare nella vita che seminare zizzania. Zizzania che, seminata tra i sassi, com’è noto non farà cresce niente. Probabilmente è solo qualche invidioso del Successo di Salvini a Verona, in Liguria e ieri sera a Spirano per l’inaugurazione della sede della Lega e poi a Zanica per la festa. È dunque una stupidata che non fa bene a nessuno, nemmeno a chi l’ha scritta. La dialettica nei movimenti è il sale della democrazia. Tra l’altro è poi fuorviante mischiare il sindaco Carozzi con il prossimo congresso federale».

Sul caso è intervenuto sempre su Facebook anche il segretario provinciale Daniele Belotti: «Il sindaco di Pontida Luigi Carozzi ha il sostegno di tutta la Lega e di tutti i leghisti veri! Il dibattito interno va bene, ma se qualcuno non si sa controllare ed esagera, allora il confronto diventa dannoso. Le persone che non hanno equilibrio, al movimento non servono. Non ci faremo problemi a usare il pugno di ferro per chi destabilizza, divide e manca di rispetto verso i militanti, il segretario federale e tutti gli organi eletti dalla base».

E anche Gianni Fava, l’assessore regionale lombardo che sfiderà proprio Salvini al congresso del 24 giugno, è intervenuto con un post: «Le battaglie politiche non si fanno con striscioni e insulti. Trovo disdicevole quello che è accaduto sul prato di Pontida ed esprimo la mia solidarietà al segretario Salvini. Prendo atto ahimè con un certo ramnarico del clima che si è creato attorno a questo congresso che non è sicuramente agevolato dalle modalità che ci porteranno alla celebrazione delle primarie. Insisto e approfitto per lanciare un ultimo appello a Salvini di darci la possibilità di andare a congresso e discutere realmente, alle stesse condizioni, quella che deve essere la linea da tenere per il movimento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA