Air Force Renzi

Manca solo la colonna sonora, ma siamo sicuri che un «Nessun dorma» in decollo prima o poi arriverà a solennizzare le uscite dell’Air Force One all’italiana, consegnato martedì e atterrato per la prima volta sulla pista di Fiumicino.

L’aereo di rappresentanza è un Airbus A340 ed è stato allestito per ospitare il presidente del Consiglio Matteo Renzi e i ministri nei viaggi ufficiali. Difficile che ci salga sopra il capo dello Stato Mattarella, più abituato ai voli di linea, all’autobus o alla Panda della prima uscita in nome della sobrietà . Ma Renzi (e forse solo lui) dell’Air Force One sentiva la mancanza. Così ha commissionato il bisonte dei cieli all’Etihad Airways Engineering e da oggi ha a disposizione questo stupendo velivolo con quattro motori Rolls Royce per effettuare viaggi a lunga gittata senza scalo fino a 16.700 chilometri. Con la connessione Wifi per essere sempre collegato con palazzo Chigi e con il mondo. C’è qualcosa di ruvidamente hollywoodiano in tutto questo, a partire dalla similitudine con il film Air Force One, nel quale Harrison Ford rappresenta il leader politico al quale il nostro premier si ispira: minacciato dalle forze del male, viene messo all’angolo, ma alla fine sgomina i nemici in alta quota, riabbraccia la famiglia presidenziale e consente al bene di trionfare. Un ruolo che non avrebbero potuto interpretare Napolitano o Monti.

Meno epica la faccenda dei costi. L’A340 è stato preso praticamente a noleggio, a un prezzo che si aggira attorno ai 280 mila euro al mese, ai quali vanno aggiunti manutenzione e carburante. Un discreto salasso per le casse dello Stato. All’insegna di una grandeur che, se anche ci fosse (e non c’è), sarebbe meglio non esibire.

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