Erasmus con l’Isis

La creatività senza limiti è una peculiarità del mondo occidentale. E si può sintetizzare con una frase che rappresenta la prateria in cui corre libero l’estro: vale tutto. Un passo oltre il più ribelle «Vietato vietare» di qualche decina d’anni fa; allora l’obiettivo era rompere le ultime catene dei rapporti sociali, oggi fare la prima cosa che ci passa per la testa.

Vale anche organizzare uno sketch sull’Isis nel quale l’attrice protagonista di «Cinquanta sfumature di grigio», Dakota Johnson , decide di trascorrere un periodo della vita (uno stage, una vacanza, un Erasmus) con i guerriglieri islamici che tagliano teste e seminano terrore. Accade nello show più pazzo d’America, il Saturday night live, ma questo non significa che lo sketch non sia imbarazzante. La ragazza viene accompagnata all’appuntamento dal papà che le raccomanda attenzione e prudenza. Lei è decisa, scende dall’auto con lo zainetto e sale sul pick up con le bandiere nere, accolta dai terroristi con le lunghe barbe che sparano colpi di kalashnikov in aria come benvenuto. Il papà dice al loro capo: «Abbi cura di lei». Quest’ultimo risponde sibillino: «L’avremo anche dell’America».

In Siria e Irak più di duecento persone, fra le quali giovani donne, sono prigioniere dell’Isis. Dopo la strage di Parigi le nostre città seguono protocolli di massima allerta antiterrorismo. E c’è chi ha deciso di non mandare in onda i video dell’Isis per non dar corda alla sua strategia di comunicazione. In questo clima ci mancavano le cinquanta sfumature di stupidità. Siamo proprio sicuri che valga sempre tutto?

© RIPRODUZIONE RISERVATA