Ferie assistite

La legge n. 104 del 5-02-1992 è una legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. È tra le più avanzate al mondo. Potrebbe essere diversamente nel Paese della «Costituzione più bella del mondo»?

L’art. 33 stabilisce che il lavoratore dipendente, pubblico o privato, «ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa, anche in maniera continuativa»per assistere parenti invalidi o disabili.

Solo che questa legislazione ha un difetto: nessuno ne verifica i risultati. Per esempio: che cosa accade nelle scuole? Se metti insieme tre giorni, a ridosso di un week-end, e ci aggiungi un giorno o due di malattia, grazie a medico compiacente, ti esce una settimana «libera». Per assistere il parente invalido o disabile?

No. Per farti un bel viaggetto a Praga, a Marrakech, nelle Repubbliche baltiche mentre i tuoi colleghi o supplenti pagati lavorano al tuo posto. Fantasie reazionarie antisindacali? Tutt’altro. Succede da anni in molte scuole, nell’impotenza o nella complicità dell’amministrazione scolastica, dei dirigenti, dei colleghi, dei sindacati.

Quando il ministero dell’Istruzione ha finalmente deciso di fare un monitoraggio, ha scoperto che le scuole della Sardegna sono dotate di generosi assistenti ai disabili, seguite da quelle delle Marche, della Sicilia, del Lazio. Il record è in Umbria: il 26,7% del personale Ata.

La Lombardia ha le percentuali più basse. Il fiume carsico della micro corruzione sta divorando i soldi pubblici e l’etica pubblica del Paese. E la famosa educazione alla legalità? Riguarda solo i ragazzi?

© RIPRODUZIONE RISERVATA