Il minimo europeo

di Giorgio Gandola

Un sondaggio s’aggira per l’Europa. È quello del quotidiano «La Stampa» che ha tastato il polso al gradimento dell’istituzione continentale a 15 giorni dalle elezioni. Domanda: Quanto ti senti cittadino europeo?

Giorgio Gandola

Un sondaggio s’aggira per l’Europa. È quello del quotidiano «La Stampa» che ha tastato il polso al gradimento dell’istituzione continentale a 15 giorni dalle elezioni. Domanda: Quanto ti senti cittadino europeo?

Il quesito è decisivo e in queste ore la divisione fra europeisti e «anti» viene percepita come fortemente conflittuale, capace di ribaltare equilibri consolidati. Possibile che l’Europa, pur con tutti gli errori e con tutte le debolezze di questi anni, possa essere buttata a mare da chi l’ha costruita?

La risposta sembra rassicurare i continentalisti. Con coloro che hanno risposto «molto» e «moltissimo» si raggiunge un 59% che dovrebbe costituire una fortezza inespugnabile per le forze contrarie. Se a questi aggiungiamo coloro che si sentono «non molto» cittadini europei (il 26%), ma che non paiono disposti a combattere nuovamente ad Austerlitz per imporre il loro parere, arriviamo a un 85% che rappresenterebbe un enorme cuscino sul quale dormire sonni tranquilli.

Resta il 15%, l’esercito degli scontenti, di coloro che vorrebbero tornare alla lira e alle guardie di frontiera con i cani lupo. Una quota non residuale, ma neppure un’onda anomala destinata a spazzare via i trattati. Noi non sappiamo come andrà a finire e se il sondaggio sia veramente uno specchio della realtà. Ma fossimo negli europeisti a tutti i costi non ci sentiremmo troppo tranquilli. Comunque sia questa Europa a trazione tedesca funziona male. Sovvertirla sarebbe un errore, alzare la voce per cambiarla sarebbe il minimo.

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