Loculi con veranda

di Giorgio Gandola

Frequentando da trent’anni la cronaca c’eravamo imbattuti in abusi edilizi un po’ ovunque: alberghi, villette a schiera, persino ospedali e impianti sportivi. Ma non c’era mai capitato di vedere un abuso edilizio al cimitero.

Frequentando da trent’anni la cronaca c’eravamo imbattuti in abusi edilizi un po’ ovunque: alberghi, villette a schiera, pioppeti rasi al suolo per far posto al villaggio Pioppeto, persino ospedali e impianti sportivi. Ma non c’era mai capitato di vedere un abuso edilizio al cimitero. È quello del quartiere San Giovanni a Teduccio, ovviamente a Napoli, dove i vigili urbani si sono recati per un controllo di routine (il penultimo evidentemente risale al tempo dei Borboni) e hanno trovato una situazione evolutasi in modo un po’ troppo liberale. Hanno sequestrato una veranda costruita davanti ad alcuni loculi, un numero imprecisato di altari di varie fogge, tombe scavate nottetempo ed anche un grande sarcofago posizionato in mezzo a un viale, sotto il quale era stato ricavato uno spazio per quattro tombe.

Tutto illegale, tutto tranquillamente inesistente la sera e comparso la mattina fra l’indifferenza dei custodi e lo sconcerto dei visitatori. I vigili hanno messo i sigilli ai manufatti ed apriranno un’inchiesta per stabilire le responsabilità di tutto ciò. Folklore locale? Può darsi. In ogni caso preoccupa sapere che in una città con un miliardo di debiti nella quale il sindaco De Magistris si appresta a domandare ufficialmente (ufficiosamente lo ha già fatto) lo stesso trattamento riservato al suo collega Marino con il decreto Salvaroma - vale a dire ripianarli con i soldi degli italiani - il bene pubblico sia fuori controllo. E alla fine, invece del perdono, qualcuno possa persino chiedere il condono.

© RIPRODUZIONE RISERVATA