Oltre la vita

Pensavamo tutti che fosse un giallo. L’avevamo scritto sui giornali, l’avevamo ascoltato in Tv: omicidio-suicidio a Binasco, alla periferia di Milano dove un uomo di 50 anni e la madre di 76 la settimana scorsa erano stati trovati morti nella loro abitazione. Solo due indizi: una siringa di insulina accanto a lui e l’assoluta mancanza di altri indizi nella casa.

Pensavamo tutti che fosse un giallo, invece era amore. Era rassegnazione, era la conferma di un filo d’acciaio che lega dalla nascita alla morte (e anche oltre) una madre e un figlio. C’è qualcosa di ineluttabile e di potente nella fine dell’avventura terrena di due persone semplici e dignitose, forse disperate, che da sette giorni viene scambiata per un mistero da detective. Ciò che per gli occhi e i rilievi era oscuro, per l’autopsia è stato chiarissimo.

Leonardo soffriva di diabete e di un male di vivere che era diventato più grande delle sue emozioni qualche mese fa, quando si è separato dalla convivente e ha cominciato a vedere a rate le sue due bambine di 7 e 9 anni. La mamma Anna Grazia, malata da tempo di tumore, lo ha visto riverso sul divano davanti alla Tv accesa, dopo il gesto estremo con l’aiuto della siringa.

Lo ha guardato e ha capito. Invece di chiamare i soccorsi è andata in camera sua, ha scelto l’abito più bello, le scarpe più adatte. Poi si è truccata con cura, come se fosse domenica e dovessero arrivare ospiti. Infine si è sdraiata sul letto e ha aspettato. Bellissima. Due giorni senza Leonardo, senza medicine e con le foto di una vita davanti agli occhi a tenerle compagnia. Così è passata di là. Forse lo ha già ritrovato.

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