Pizzardoni

di Giorgio Gandola

A leggere certi numeri Alberto Sordi - che rese immortale il ruolo del vigile urbano a Roma - si rivolterebbe nella tomba. Vi ricordate quanto era iperattivo e insopportabilmente zelante il pizzardone del film? Niente a che vedere con i suoi colleghi di oggi.

A leggere certi numeri Alberto Sordi - che rese immortale il ruolo del vigile urbano a Roma - si rivolterebbe nella tomba. Vi ricordate quanto era iperattivo e insopportabilmente zelante il pizzardone del film? Niente a che vedere con i suoi colleghi di oggi, almeno a stare ai riscontri del sito del Campidoglio, secondo il quale ogni giorno 1500 vigili dell’Urbe stanno a casa in malattia, in permesso o sono impegnati in corsi di aggiornamento.

Poiché il numero totale è di 6000, possiamo concludere che il 25% dei vigili, nella capitale, non lavora. Venire a conoscenza di un simile fenomeno nei giorni del regalo che il governo ha fatto alla municipalità della capitale (i 500 milioni del Salvaroma) non mette di buonumore nessuno. La curiosità cresce quando si scopre che l’assenteismo dei vigili aumenta andando verso la periferia. Possibile che si tratti di una coincidenza, ma è singolare che ci siano più presenze dove ci sono più ore straordinarie pagate.

Per farla breve, nell’ultimo trimestre del 2013 più di 1500 vigili al giorno non sono al lavoro nella città eterna. E questo è un grosso problema sia per l’organizzazione del servizio, sia per la gestione finanziaria del corpo. Chi controlla i controllori? La domanda è imbarazzante e difficilmente troverà una risposta. Il sindaco Marino, oltre che percorrere la città in bicicletta e protestare con accenti di isteria quando è messo con le spalle al muro, farebbe bene a risolvere il problema. Un modo concreto per meritarsi il cadeau che il resto d’Italia gli ha fatto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA