Contro la Juve
svolta epocale
L’asticella si alza

La roboante vittoria sulla Juve (3-0) in Coppa Italia è un nuovo punto di svolta nella storia dell’Atalanta. Un ulteriore salto di qualità. Sconfiggere i campioni di (quasi) tutto rimandandoli negli spogliatoi come un pugile suonato non significa semplicemente vincere finalmente una partita contro i «marziani». Significa capire che – almeno in Italia – puoi battere tutti. Puoi puntare a conquistarla la Coppa Italia. E puoi bruciare la concorrenza nello sprint per l’Europa League (per il traguardo Champions riparliamone, per cautela, tra qualche settimana).

Bergamo

Salvo imprevisti, la trasferta di Cagliari confermerà il passo dei nerazzurri: sardi già liquidati in Coppa Italia con un secco 2-0, il fatto che si siano imposti in quattro delle ultime cinque sfide in serie A è un tabù ora più che mai superabile. Non dovrebbe far testo adesso che l’Atalanta è in fiducia, per usare un’espressione tanto in voga nei commenti televisivi. In fiducia e in salute. Fisica e soprattutto mentale. La testa – non ci stancheremo di ribadirlo – può fare meraviglie, è un «muscolo» formidabile, che spacca.

Gasperini parla di trasferta difficile per il dovuto rispetto ad avversari tutt’altro che morbidi e rinforzatisi nel mercato di gennaio. Ma non nasconde che «siamo in un buon momento e possiamo fare la nostra gara». Giovedì sera, premiato dagli Amici dello sport, era di ottimo umore, brillante e in vena di battute (insieme al direttore operativo Spagnolo ha dato vita a qualche simpaticissimo siparietto degno dei Legnanesi). Anche questo è un segno di salute del mondo Atalanta. Quando sei lanciato e la condizione ti assiste, solo l’imprevisto può metterti il bastone tra le ruote: l’imprevisto, quando si parla di calcio, sono di solito gli infortuni che stendono i giocatori importanti (guardate la Juve con la BBC in infermeria e quanto sono costati al Milan i guai fisici di Conti e Caldara, ma anche di Suso, impiegato a intermittenza).

Tocchiamo ferro e godiamoci la turbo-Atalanta di Zapata. La missione, non scritta, è continuare a stupire. Come per un’altra bandiera dello sport bergamasco: Sofia Goggia domani, nel supergigante, inizia il suo Mondiale di sci. E anche qui si profilano altri gol.

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