Il Var ruba la scena
ma l’Atalanta c’è

Il Var toglie, il Var dà. Tutte quelle interruzioni in una partita possono irritare (il dibattito sul Video assistant referee è aperto, tecnici e opinionisti dicono la loro ormai da settimane) ma – pur dando voce anche ai punti di vista meno convinti – ribadiamo che la moviola in campo, invocata per anni, non andrebbe messa in discussione ora che finalmente aiuta gli arbitri a prendere le decisioni giuste, fatto salvo un residuo margine di errore umano pure nell’utilizzo della tecnologia.

L’importante è non abusarne alla minima incertezza, mantenendo il polso della partita come deve fare un arbitro. Le immagini trasmesse in tv hanno detto che ieri il direttore di gara Mariani ha deciso bene: un rigore e un gol negati all’Atalanta sembravano un accanimento se giudicati con il sentimento del tifoso, ma il rigore poi decretato a favore dei nerazzurri grazie al Var ha fugato certi dubbi. E se anche non fosse arrivata la «compensazione» del fallo di Cesar su Orsolini, sarebbe comunque rimasta l’evidenza delle immagini a raffreddare i malumori. Ma sarebbe stata anche un’ingiustizia del destino, una beffa antipatica degli dei del pallone tornare senza punti da Verona dopo aver condotto la partita sul piano della manovra e del possesso palla. Nel primo tempo era persino avaro il pareggio per l’Atalanta, il secondo tempo meno lucido ha legittimato il punto strappato dal Chievo, più intraprendente. E pericoloso. Ma quell’1-0 di Bastien gridava vendetta e, se non fosse stato raddrizzato, avrebbe agitato le acque del partito dei «visto che l’Europa rischia di compromettere il campionato, siamo l’Atalanta, pensiamo soprattutto a salvarci». Il fatto che Gasperini prima dell’Everton abbia dichiarato che in questo momento l’Europa ha la priorità non significa affatto che dedichi meno attenzione del solito al campionato. Va interpretato, l’Europa League è un evento straordinario e meritava di essere abbracciata con un entusiasmo a sua volta fuori dell’ordinario. Va semplicemente messo nel conto che qualcosa, con tante gare ravvicinate, puoi pagare, se non in energie fisiche, in fatica mentale, al di là del turnover. L’Atalanta di ieri – mai doma, questa è una costante – ha comunque dimostrato qualità, un’espressione di gioco ben sopra la media di chi lotta per non retrocedere. È confortante.

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