L’Atalanta suona il rock
e sale sui tetti

«L’Atalanta suona il rock (...) E come un treno sta marciando», ci scrive un lettore emozionato, Max da Ponte. Si vede che era destino: la sigla dei nerazzurri quando entrano in campo al Comunale (ieri erano di scena a Reggio Emilia, ma il concetto non cambia) è il riff schitarrato degli Status Quo, quella «Wathever you want» che nel 1979/80 fu tra le canzoni più gettonate in radio. Tutto quello che vuoi: è la fotografia dell’Atalanta di questo primo terzo di stagione. Contro il Sassuolo un’altra prova di forza. Esageriamo: di smisurata potenza. Che giochino in casa o in trasferta, ormai i nerazzurri fanno quello che vogliono, «sciolti e tranquilli, perché siamo bravi anche cambiando modulo», ha spiegato Conti ai microfoni di Sky mentre rientrava negli spogliatoi per l’intervallo.

Gli schemi vengono recitati a memoria, senza (quasi) mai perdere il controllo, senza affanno (unico black out la scivolata e il contrasto dubbio di Berisha su Defrel nella ripresa, a risultato ampiamente acquisito). E l’interpretazione è magistrale, perché questi ragazzi non hanno solo grande senso tattico, applicando con intelligenza i dettami di Gasperini, ma esprimono una tecnica sorprendente. Signori, questa Atalanta ha i piedi buoni, uno come Caldara di questo passo lo vedremo in Nazionale davanti a Buffon, altro che Under 21. Facciamo pure un po’ di tara, riconoscendo che ieri è andato tutto al di là di bene (i neroverdi hanno colpito due traverse, la prima sullo 0-2 quando potevano riaprire la partita) e che, oltre a capacità e fortuna, l’Atalanta ha incontrato forse il peggior Sassuolo, affaticato dall’Europa League (pure mentalmente: essere in vantaggio 2-0 e poi chiudere 2-2 con il Rapid Vienna è una batosta) e rimaneggiato. Gomez era in fuorigioco sulla prima rete? Ne sono venute altre due. Vogliamo parlare della classifica? Napoli scavalcato e 4° posto (con la Lazio). Avete letto bene: quarto posto! A -3 dal Milan e a -4 dalla Roma (la Juve a 30 punti è lontanuccia, se qualcuno si stesse facendo prendere la mano). L’Atalanta suona il rock e va in alto, sale sui tetti a cantarle a tutti, come i Beatles e i Red Hot Chili Peppers. Come le star. E dopo la sosta l’aspettano Roma e Juve (in mezzo il Bologna). Adesso, bella nostra, bloccale in ascensore.

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