Lo sport giocato è ormai
in una bolla piena di spifferi
Parlare di sport, commentare le gare, celebrare sfide e duelli sta diventando sempre più difficile. È come entrare ogni volta in una bolla, mentre la realtà si colora delle tonalità plumbee dell’angoscia e dell’incertezza. C’è questo Covid, questo mostro che minaccia il pianeta (per usare un’immagine da fantascienza, purtroppo mai così pertinente in questi tempi inimmaginabili fino a un anno fa) che cambia tutto. E poi anche la bolla dello sport è piena di spifferi e la luce si sta affievolendo là dentro. Perché il virus genera quel rallentamento a macchia d’olio che dicevamo all’inizio. Perché a causa del virus si gioca senza pubblico e le menti degli attori di questo brutto film non sono serene, non possono esserlo. Come tutti condividono le stesse preoccupazioni. Si sta trascinando – là dove si va in campo – una stagione surreale. Intanto qui a Bergamo abbiamo un’Atalanta che prova e regalarci momenti di gloria, nonostante la pandemia. Ripresasi in campionato, domani accoglie il Liverpool, dopo aver dato spettacolo con l’Ajax, tenendogli testa. Questa volta potrebbe essere più dura. L’infermeria piena di titolari è un problema inedito in casa nerazzurra nell’era Gasperini. Il mister dovrà inventarne una delle sue.
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