Maestri dell’integrazione
generazionale
Due giovani del ’99, il difensore Bastoni (soprattutto lui che personalità e che sangue freddo) e il centrocampista Melegoni, che si aggiungono alla nidiata venuta alla luce in serie A all’andata contro il Napoli, senza dimenticare Latte in gol allo Stadium contro la Juve in Coppa Italia. Gasperini – anche per motivi meno poetici che spieghiamo all’interno – ha scommesso ancora sui baby e ha avuto di nuovo ragione. L’Atalanta contro la Sampdoria ha confermato di essere un ingranaggio stupefacente: ogni ragazzino che entra va a combinarsi con i compagni secondo automatismi che sembrano già acquisiti. Merito di quel mago – dai, concedeteci per una volta questa reminiscenza di herreriana memoria – del tecnico torinese e di una squadra che nei suoi giocatori di maggiore esperienza – l’impareggiabile Gomez in testa – favorisce con intelligenza l’integrazione generazionale. E fa molto bene la sua parte. Non solo il Papu che – per dirla alla bergamasca – tira matti gli avversari e poi colpisce implacabile dal dischetto, ma ieri abbiamo apprezzato una difesa attenta e un Masiello decisivo: la sua «stoppata» su Schick nella ripresa vale come un gol, perché senza il provvidenziale intervento del centrale viareggino ora il gol sarebbe probabilmente segnato nel tabellino dei blucerchiati. Non era scontato vincere questa partita, dopo aver visto come nel primo tempo la Samp aveva disinnescato la proverbiale aggressività nerazzurra. Il cambio di passo nella ripresa ci ha restituito l’Atalanta che preferiamo e che ci pare pronta per l’insidiosissima trasferta di domenica prossima in casa del Torino del «Gallo» bergamasco Belotti. Quasi un derby tra fenomeni. Ed è tutta roba nostra. Che orgoglio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA