Nerazzurri europei
nel Dna. Altro
che il Sassuolo

La lezione di Bologna è stata imparata alla perfezione. L’Atalanta che domenica ha stracciato il Sassuolo si è distinta per concentrazione e continuità, oltre che per l’efficacia della sua azione d’attacco (i gol potevano essere addirittura sei se Zapata nel primo tempo non avesse colpito il palo, dopo che aveva portato in vantaggio la squadra). Atalanta padrona del gioco sempre, anche sul 5-0.

Gli emiliani hanno fatto la voce grossa al primo minuto di gioco con Berardi (murato da Gollini) e all’8’ con una fiondata di Kyriakopoulos (e anche stavolta Gollini, sempre più decisivo, ha risposto da par suo alzando la palla in corner). Poi sono spariti. Che avessero una difesa vulnerabile si sapeva. Come si sapeva che hanno una prima linea pericolosa. La forza dei nerazzurri è stata non concederle quasi nulla. In questo modo hanno frustrato la volontà stessa di reazione dei neroverdi che nella ripresa (già sotto di due reti, avendo Pessina raddoppiato) hanno praticamente alzato bandiera bianca, stroncati dai colpi di Zapata, Gosens e del subentrato Muriel, che ancora una volta ha lucidato la sua formidabile media gol. Giusto una fiammata d’orgoglio il gol della bandiera di Chiriches in mischia al 30’ del secondo tempo.

Salgono così a otto le vittorie di fila dell’Atalanta a spese del Sassuolo (le ultime sei sempre con almeno due gol di scarto). E Gasperini sta diventando un incubo per lo stesso De Zerbi, che ha portato in alto i neroverdi ma se ripeteranno partite come quella di ieri verranno ridimensionati con il trascorrere delle settimane. Il verdetto di ieri è spietato: lo scontro diretto per un posto in Europa dice senza ombra di dubbio che l’Atalanta è superiore al Sassuolo-che vuol fare-l’Atalanta (ma non ha il fisico). E i nerazzurri – che ormai europei lo sono nel Dna – devono ancora recuperare la partita di Udine: quando saranno in pari, la classifica sarà a quel punto inequivocabile. L’anno è partito con un botto beneaugurante (non è la prima volta) e, alla luce delle dichiarazioni della vigilia, in linea con le aspettative di Gasperini che ha potuto lavorare solo sul campionato e senza intoppi per quasi una settimana filata. «Siamo pronti, stiamo bene», aveva detto alla vigilia. E anche il Pessina visto ieri aiuta la squadra a non risentire dell’assenza di Gomez.

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