Peccato, ma ora
rialzati Atalanta

Cos’è quel broncio? L’Atalanta è viva e forte, la classifica resta bellissima. Certo, consolare gli innamorati che ci restano male è sempre un compito ingrato quando la delusione è ancora fresca. Ma poi bisogna chiamare in campo la testa, aspettando che il cuore si plachi.

E la testa dice che sabato sera a Torino i meriti della Juventus sono stati nettamente superiori ai demeriti dell’Atalanta. Gli umori del popolo nerazzurro all’indomani della scoppola dello Stadium ieri apparivano divisi. Da una parte chi ci aveva creduto ciecamente e soffre e critica, anche esageratamente, per l’impresa mancata dopo averla pregustata nel momento migliore degli ultimi anni atalantini, momento che coincideva con la settimana di una Signora sonoramente bastonata dal Genoa. Dall’altra parte c’è chi capisce che una sconfitta a casa dei campioni d’Italia, protagonisti anche in Champions League alla faccia degli esteti che storcono il naso, ci può stare senza drammi e senza ridimensionare la stagione sorprendente dell’Atalanta.

Il che non significa non aver sperato in un risultato migliore (anche Gasperini mastica amaro perché sotto sotto contava su una partita diversa, ma lui e la squadra su questo ko ci lavoreranno per migliorare l’approccio in condizioni estreme), ma vuol dire essere consapevoli dei limiti e del divario oggettivo rispetto ad avversari di quel calibro. Nei giorni che precedevano la sfida avevamo lasciato intendere che la reazione della Signora al 3-1 subito a Marassi avrebbe potuto mettere in difficoltà i nerazzurri. Bisognava poi vedere quanto. L’abbiamo visto, purtroppo toccando con mano che la risposta bianconera è stata furente: in campo è scesa una Juve feroce come forse non succedeva dai tempi di Conte, in grado di togliere ossigeno alla manovra atalantina, soffocandola. E si è giocato a Torino, mentre Napoli, Inter e Roma sono state battute a Bergamo. Non è una differenza da poco, anche se una Juve concentrata fa valere ovunque il proprio tasso tecnico di livello internazionale. Cara Atalanta, ora fai come Sofia: rialzati e attacca. Sofia chi? Ma Sofia Goggia, la magnifica sciatrice bergamasca capace di sconfiggere lo sconforto dopo quattro operazioni alle ginocchia e andare a conquistarsi in una manciata di giorni tre podi in Coppa del Mondo.

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