Ronaldo, Ilicic
e la semplicità del calcio

Il calcio è una cosa semplice, non serve complicarlo con troppi tatticismi. Il gol di Ronaldo è la prodezza di un calciatore straordinario, un gesto da far vedere ai bambini. Perché i bambini hanno bisogno di meno teoria e più pratica. Hanno bisogno di esempi come questo». L’osservazione di Massimiliano Allegri nel dopo-partita di Empoli – 2-1 per la Juve in rimonta con doppietta del portoghese, il primo gol su rigore, il secondo una fucilata dalla distanza (a scendere, tipo «maledetta» di Pirlo), infilatasi all’incrocio dei pali – riporta in primo piano la poesia del calcio, il gesto tecnico, che è la prima vera ragione per cui amiamo questo sport (ma il discorso vale per quasi tutte le discipline).

Il che non significa negare l’importanza della strategia che, anzi, nel gioco moderno è fondamentale come non mai (ne trattiamo anche noi quasi quotidianamente nelle nostre analisi atalantine). Allegri, quando ne ha l’occasione, ribadisce il primato della tecnica. E ci ricorda certe conversazioni con Emiliano Mondonico, che fu abile stratega e motivatore quanto innamorato del talento. Discorsi che viaggiavano a ritroso nel tempo e indugiavano nei cortili dell’infanzia e nei campetti dell’oratorio o in un prato di periferia. Luoghi dove i bambini liberavano la loro fantasia e soprattutto la voglia di emulare i campioni, sforzandosi di imitarne le giocate, provando e riprovando fino al tramonto.

Come le rovesciate alla Gigi Riva al campone di Santa Lucia (è un ricordo personale, intriso di sabbia e di felicità). E al Mondo piaceva il calcio di Gian Piero Gasperini, maniacale nel preparare le partite e bravo a valorizzare la tecnica dei suoi giocatori più dotati, Ilicic su tutti: il primo dei gol che lo sloveno ha segnato al Chievo otto giorni fa (tiro a giro da fuori area e palla nel sette) non ha nulla da invidiare a quello di Ronaldo. E Ilicic, come Ronaldo (fatte le debite proporzioni), è un trascinatore, se sta bene (si è visto anche col Parma). Uomini che possono decidere una partita al di là degli schemi. E che esaltano la semplicità del calcio di cui parla Allegri. Che non significa che fare quel tiro sia facile, tantomeno il dribbling che lo precede. Semplicità intesa come intelligenza, bellezza, eleganza, libertà, tradotte in un’evidenza, comprensibile a tutti.

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