Mister Conte si confessa a Sky
«Dopo Livorno freno psicologico»

Ha riportato il Bari in A dopo una cavalcata storica ed esaltante. Poi ha deciso di farsi da parte, di interrompere un'avventura splendida anche se il suo amore di sempre, la Juventus, si era già promessa al suo amico Ciro Ferrara. È stato fuori un mese Antonio Conte, poi lo ha chiamato l'Atalanta e lui non ha avuto dubbi.

«Passavo le domeniche a guardare diretta-gol su Sky - spiega in un'intervista esclusiva concessa a Sky Sport 24 -, alla fine di Bari-Atalanta (4-1 per i pugliesi ed esonero per Gregucci, ndr), mi è arrivata la telefonata della società bergamasca e il mercoledì successivo mi sono ritrovato catapultato in campo. Ho esordito pareggiando 0-0 in casa con l'Atalanta e con un'espulsione per essere uscito dall'area tecnica».

Con il suo arrivo si è sbloccato il «Tir». «Tiribocchi è tra gli attaccanti che abbiamo in rosa quello che ha avuto maggior giovamento insieme agli esterni», spiega Conte che grazie ai gol del Tir qualche buon risultato l'ha ottenuto, anche se non è ancora riuscito a trovare la continuità dei risultati.

«Siamo stati bravi e spregiudicati a Udine e con il Parma in casa, direi quasi
sbarazzini, era il miglior periodo dell'Atalanta - sottolinea il tecnico nerazzurro -. Poi c'è stata una partita che ci ha fatto male dal punto di vista psicologico e che mi ha dato fastidio perdere, perché non lo meritavamo, è stata quella di Livorno. Una sconfitta che ci ha un po' frenato a livello psicologico. Poi abbiamo perso a Cagliari su un campo difficile per tutti e ancora in casa contro la Juventus. Abbiamo alternato buoni momenti ad altri meno buoni, abbiamo vinto 2-0 a Siena, poi abbiamo perso in casa con la Roma in maniera ingiusta, poi c'è stata la partita di Firenze, la più brutta giocata dalla mia Atalanta».

«Io vivo male la sconfitta - continua Conte -, anche da calciatore era così, ma probabilmente è stato questo carattere ad aiutarmi ad avere una carriera che forse è andata al di là delle mie possibilità». L'ultima partita del 2009 il pareggio interno con la capolista Inter. «Una partita tatticamente figlia del momento che stavamo vivendo, se avessimo giocato a viso aperto avremmo avuto poche chance di fare risultato, ecco perché abbiamo impostato una partita difensiva, quando affronti certe squadre come l'Inter è facile preparare la gara perché pensi solo a ripartire. Eppure abbiamo subìto lo stesso il gol, ma siamo stati bravi a pareggiare quando siamo tornati alle due punte e ai due esterni. È sempre difficile trovare la giusta miscela tattica, noi dobbiamo essere bravi a trovarla prima possibile».

Intanto la società gli ha messo a disposizione un attaccante che a causa di vari infortuni ha vissuto stagioni difficili, ma il cui valore è indiscusso. OL'ingaggio di Chevanton - racconta Conte - è stata un'idea della società, me lo hanno proposto e io ho accettato perché me lo ricordo ai tempi del Lecce, era devastante. Non giocava da tantissimo tempo, si sta allenando, stiamo cercando di portarlo in condizione e di averlo presto a disposizione».

Ultima battuta per i sabati pomeriggio passati al cinema. «Faceva così Mazzone ai tempi del Lecce, questa cosa mi è sempre piaciuta e l'ho fatta mia quando sono diventato allenatore, lo facevamo a Bari e l'ho proposto ai ragazzi qui a Bergamo. Prima preferivano seguire l'anticipo pomeridiano, poi hanno scelto il cinema, anche se non sempre si riesce a trovare un accordo sul film da andare a vedere».

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