La cronaca della partita
Novanta minuti di emozioni

Dura soltanto nove minuti Atalanta-Lazio: il tempo cioè che serve a Cristiano Doni per firmare i primi due gol della stagione (5' e 9') e a Bortolo Mutti per cominciare nel migliore dei modi il suo ritorno sulla panchina bergamasca. Poi la rete di Padoin (35') mette la classica ciliegina sulla torta e per i biancocelesti, reduci dalla qualificazione ai quarti di Tim Cup contro il Palermo, è notte fonda.

In realtà non c'è mai stata partita all'"Azzurri d'Italia": l'Atalanta, affamata di punti e a caccia di un minimo di serenità, parte con una convinzione e una velocità che sorprende la Lazio, assolutamente inerme di fronte alla valanga nerazzurra: l'avviso lo lancia Ferreira Pinto, che colpisce il palo esterno; allarme rosso nella difesa biancoceleste quando Guarente batte una punizione dalla trequarti che Doni sfiora quanto basta per ingannare Muslera: 1-0. È il 5', ma la spinta atalantina non si placa: e quattro minuti dopo ancora il timbro del capitano (gran tiro di destro) per il raddoppio bergamasco. La Lazio assente ingiustificata, Ballardini non riesce a scuotere i suoi che passano dalla difesa a tre a quella a quattro. Cambia poco però, perchè il centrocampo Baronio-Firmani (che poi lascerà il posto a Dabo dopo uno scontro aereo con Coppola) è soffocato da Guarente e De Ascentis e i rifornimenti per le punte, vista la giornata no di Zarate, scarseggiano. Floccari prova a venirsi a prendere qualche pallone arretrando il raggio d'azione; così l'unico modo per impensierire Coppola è la punizione di Baronio che trova Stendardo pronto all'appuntamento (33'): bravo Coppola in angolo.

L'Atalanta però è in gran spolvero, e al 35' Padoin, servito dal solito Doni, indovina una traiettoria a giro che non lascia scampo a Muslera, trafitto per la terza volta. Lazio definitivamente al tappeto, a inizio ripresa Ballardini inserisce Mauri per l'inconsistente Del Nero: Mauri si schiera alle spalle del tridente, ma l'Atalanta, anche se adesso si limita a gestire il risultato, rischia poco o nulla. Al 18' primo cenno di presenza di Rocchi, sinistro che però finisce alto sopra la traversa, come il bolide di destro di Dabo. Mutti nel frattempo inserisce Ceravolo per Ferreira Pinto, Muslera non vede più un pallone ma all'Atalanta va più che bene così, anche se i bergamaschi reclamano per un contatto in area tra Padoin e Radu che Trefoloni ignora.

Ballardini prova anche la carta Inzaghi (fuori l'ex Floccari, anche lui oggi poco pericoloso) ma la partita di fatto è già finita da un pezzo (o forse non è mai cominciata), anche se Baronio impegna Coppola con una sberla da fuori. E ci vuole un'uscita puntuale di Muslera per evitare il quarto gol. Con merito l'Atalanta incamera tre punti vitali in ottica salvezza e fra tre giorni si gioca il recupero con il Bologna con rinnovata fiducia; e con altrettanto merito la Lazio torna a casa con tre gol sul groppone e tanti nuovi punti interrogativi cui l'arrivo del 2010 sembrava aver risposto.

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