Tennis, Challenger Bergamo
Vittoria dello slovacco Beck

Karol Beck ha vinto con merito la quinta edizione degli Internazionali di Bergamo - Trofeo Trismoka. Il 27enne slovacco aveva un incontro molto difficile sulla carta contro il lussemburghese Gilles Muller, in deciso recupero dopo un periodo di stop.

Invece, l'ultimo atto del torneo orobico, in pratica, è durato solo sette game. Sul 3-3, infatti, Beck ha strappato il servizio al rivale e da quel momento in poi, per lui, la partita è stata in discesa. Lo slovacco ha chiuso il primo set per 6-4 e nel terzo gioco del secondo parziale ha ottenuto un nuovo break approfittando di un contributo importante del rivale, che ha regalato diversi errori gratuiti.

È bastato quel momento a decidere la partita, perché da una parte il numero 2 del tabellone ha ceduto pochissimo, solo sette punti in totale, al servizio (92 per cento con la prima palla, 76 con la seconda); dall'altra Muller, autore di uno splendido incontro in semifinale con Hrbaty, è apparso poco centrato un po' i tutti i colpi, persino a rete dove di solito si trova a suo agio. In totale, un'ora e nove minuti di una sfida da cui forse ci si attendeva un po' di più.

Il torneo chiude con un bilancio complessivamente positivo e con una sorpresa. Al momento della presentazione dei giocatori, infatti, lo speaker ha chiamato in campo anche Fabrice Santoro, uno degli idoli del pubblico orobico, vincitore del Challenger nel 2007 e semifinalista nel 2008.

«Sono contento di essere tornato - ha detto «Le Magicien», che ha appeso la racchetta al chiodo proprio quest'anno agli Australian Open - perché a Bergamo sono legato e ho dei bellissimi ricordi degli anni in cui ho giocato qui». Stuzzicato su una possibile esibizione, il transalpino non si è tirato indietro. «Ora mi dedicherò alla famiglia, dopo tante stagioni in giro per il mondo, ma qualche esibizione la farò di sicuro. E una di queste potrebbe essere proprio qui il prossimo anno».

La conferma arriva poco dopo da Gabriele Merelli, della Olme Sport. «Fabrice è un amico ed è sempre il benvenuto. Stavolta non c'è stato modo di organizzare un suo incontro e forse non era nemmeno il caso, considerato che il suo ritiro è davvero troppo fresco. Ma per il 2011 l'idea c'è».

La manifestazione orobica chiude i battenti con un bilancio tecnico superiore al 2009, malgrado il montepremi ridotto. «E questo - conferma Merelli - a dimostrazione del fatto che nel circuito Challenger conta più la data. Forse noi in passato abbiamo sopravvalutato l'importanza del montepremi, ma ormai si può dire che questo evento si sia consolidato tra i migliori, in Italia e non solo. Obiettivi? Dobbiamo per forza ragionare sul lungo periodo, e cercheremo di muoverci subito per pianificare le prossime edizioni. In questo senso, ho voluto lanciare un appello al pubblico per la ricerca di nuovi volontari, che sono la vera forza della manifestazione».

Due le note stonate: le condizioni di gioco molto rapide (584 ace complessivi sono troppi) e la fine della collaborazione con Gorle, sede del secondo campo fino a un anno fa. «Mi aspettavo - chiude Merelli - un trattamento diverso e non nascondo la mia delusione. Ma non ci fermiamo di fronte a questo. Cividino ha fatto un lavoro splendido, ma uno dei nostri obiettivi sarà quello di facilitare i giocatori mantenendo tutto il torneo a Bergamo».
 Cristian Sonzogni

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