I fratelli un po' rammaricati
«Ora puntiamo alla staffetta»

Soddisfatti sì, ma con quel pizzico di rammarico che atleti come loro, che hanno frequentato il podio in Coppa del Mondo, devono sempre avere quando si fermano ai quarti di finale. I fratelli Pasini sono i migliori del poker azzurro al via della prova sprint e, dopo la loro gara, si dividono fra la soddisfazione per una prova all'altezza e un pizzico di amaro in bocca per non aver avuto il guizzo per approdare in semifinale.

«Sono contento - spiega Fabio dopo il quinto posto nel suo quarto -, stavo meglio rispetto alle qualificazioni e ho fatto la mia parte in una batteria difficile con i due norvegesi Northug e Kjoelstad. Forse dovevo crederci di più perché ero in una batteria veloce e per entrare in semifinale sarebbe bastato il quarto posto (avanti di quattro centesimi rispetto a Fabio, ndr). Comunque alla fine sono abbastanza contento».

Un po' di rammarico anche per Renato, che ancora una volta si ferma ai quarti di finale di un'Olimpiade, come era accaduto quattro anni fa a Torino quando chiuse al 18° posto in una gara che però, a differenza di ieri, si correva a tecnica libera. «Non ho avuto il coraggio di uscire prima - spiega Renato dopo il quinto posto nella quarta batteria - e ho aspettato l'ultima curva per partire, quando ormai era tardi perché ero troppo attardato rispetto agli altri. Comunque ho avuto buone sensazioni e ai piedi avevo sci buoni e veloci. Ripeto, dovevo uscire prima, ma sono rimasto un po' indietro nella prima parte della gara».

Ora il pensiero passa alla staffetta, l'obiettivo dei fratelli Pasini come aveva ammesso Renato dopo le qualificazioni: «Prima del via ero un po' teso perché c'era in ballo la staffetta. Poi mi sono sciolto anche se non sono al cento per cento. E l'arrivo mi piace». La speranza, a questo punto, è di vederlo su quell'arrivo lunedì nella staffetta sprint.

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