Il COMMENTO Punto perso
ma la squadra è viva

Si è lasciato, purtroppo, nella capitale un punto da ritenere ampiamente meritato. Non è cosa di poco conto visto che a superarci con il minimo scarto e non senza affanno per l'intera ripresa è stata la Roma che ha spodestato nientemeno che l'Inter in vetta alla classifica del campionato. Rammarico, quindi a parte, si è assistito di nuovo ad una Atalanta in palla che ha confermato così di potersela giocare contro chiunque.

Insomma quello di mister Lino Mutti è un complesso vivo che ci invita a stargli più che mai vicino per continuare a sperare in una non impossibile impresa. Certo, rispetto, ad una settimana fa il distacco dalla quart' ultima è salito da quattro a cinque lunghezze ma, nella fattispecie, da un Bologna che ha perso in casa contro altrettanti avversari pericolanti come i laziali e che affronteremo tra non molto a Bergamo. Tradotto in estrema sintesi: non è che la situazione sia proprio peggiorata. Ma ciò che, almeno secondo noi, ci invita a guardare ancora il bicchiere mezzo pieno è, ribadiamo, la condizione di forma degli atalantini sia sotto il profilo del collettivo sia a livello individuale.

Contro la capolista del campionato, del resto, Mutti è stato costretto a schierare una formazione largamente rimaneggiata, con in primo luogo una difesa orfana in partenza di ben tre titolari su quattro, diventati addirittura quattro con l'uscita dell' infortunato Manfredini dopo una sola mezz' ora di gioco. Ad avallare il fatto che non tutto è finito perché non evidenziare l'ennesima strabiliante prestazione di Valdes, autentico valore aggiunto di un team che anche al suo interno non ha la minima idea di mollare anzitempo. Citando, poi, i singoli tanto di cappello a Tiribocchi che difficilmente fallisce l'appuntamento con il gol.

Alla ripresa degli allenamenti settimanali, a Zingonia, sotto a preparare a puntino la prossima sfida casalinga con la Fiorentina, altro complesso di notevole spessore. Ma domenica 18 aprile, allo stadio “Azzurri d' Italia”, capitan Doni (sempre utile anche a partita in corso) e compagni avranno un adeguato sostegno di una tifoseria alla quale, al pari degli stessi nerazzurri, è vietato anche soltanto sussurrare il termine retrocessione.

Arturo Zambaldo

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