Zenucchi e Sanna tricolori 50 km
Ora il pensiero va ai Mondiali

Rovesci della stessa medaglia. Rigorosamente d'oro: «Bella soddisfazione, non mi sono rovinata la media», sorride una. «Giornata indimenticabile, ma potrebbe essere stata l'ultima», avverte con un filo di malinconia il secondo. Una e l'altro sono Paola Sanna ed Emanuele Zenucchi, che a Castel Bolognese si sono laureati campioni italiani sui 50 chilometri.

Distanza ibrida: qualcosa in più di una maratona e in meno di un'ultra vera e propria. Di certo è specialità tipicamente bergamasca: «Ho ripreso la croata Vrajici quando la strada ha iniziato a salire al Monte Albano e me sono andata via da sola», ricorda la prima, sponsorizzata Assosport Bergamo, che ha chiuso in 3h35'36" (nuovo personale e record assoluto della manifestazione). «Il keniano Kipkering non era imprendibile, ma dal 35° chilometro in poi ho pensato solo a difendere il titolo tricolore», racconta il secondo, griffato Recastello Radici Group, che ha concluso secondo assoluto in 2h58'29".

Storie di titoli che profumano di sudore & sacrifici, la loro. Sanna, 33 anni, di Treviolo, si divide da una vita fra acido lattico e il reparto unità coronariche del Riuniti: «Questo titolo italiano (l'ottavo in carriera, ndr) è anche per le mie colleghe: senza certi cambi di turno non so come farei a allenarmi».

Zenucchi, 40 anni, di Peia (fra tante altre, 37 maratone e 9 Monza-Resegone vinte in carriera), dopo il divorzio al veleno con Daniela Vassalli, ha cambiato vita: ora le scarpette di ginnastica fanno pendant per dieci ore al giorno con cazzuole e betoniere. «E questo titolo italiano, il mio primo in senso assoluto, lo considero un po' come un premio alla carriera. Forse finirà qui».

Un'ipotesi, per ora. Perché le strade dei due bergamaschi più testardi del lotto, potrebbero anche incrociarsi il prossimo 6 novembre, al Mondiale sulla 100 km di Gibilterra. Per Paola, vicecampionessa mondiale 2003, sarà un ritorno al passato: «Ma fino ad allora continuerò solo con le maratone per migliorare il mio personale e trovare ancora più velocità».

Per Emanuele, invece, sarebbe una prima assoluta, l'ultima sfida da affrontare prima che cali definitivamente il sipario: «Ma solo a condizione che trovi qualche sponsor che mi accompagni in questa ennesima avventura. Su una 100 km credo di poter dare fastidio anche a Calcaterra (campione mondiale 2008). Se c'è qualcuno che crede in me, sono pronto a dimostrarglielo senza impegno già al Passatore».
 Luca Persico

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