Giro d'Italia: Goss vince alla sprint
Vinokourov resta in maglia rosa

Dopo il fango di Montalcino e la nebbia del Terminillo, lunedì le pozzanghere di Cava de' Tirreni con la vittoria in volata dell'australiano Matthew Goss su Filippo Pozzato. Non c'è pace per il gruppo che, dopo due tappe difficili come quelle di sabato e domenica, anche lunedì ha dovuto fare i conti con le avverse condizioni atmosferiche che hanno allagato per buona parte le strade percorse dalla carovana rosa.

Veri e propri tratti con acqua alta e con una bandiera rossa sventolata tante volte da parte degli organizzatori a indicare un imminente pericolo. Il finale con leggera pendenza ha permesso un ultimo km spettacolare, con Evans e Vinokourov che hanno addirittura dato vita a un interessante testa a testa, prima che i corridori più veloci prendessero il sopravvento e si giocassero la vittoria.

Goss, ex campione mondiale su pista nell'inseguimento a squadre, ha dimostrato di avere qualcosa di più degli altri e ha tagliato per prima il traguardo, anticipando Pozzato, Farrar e Forster. Ma sono state le pozzanghere a caratterizzare la gara dando anche l'impressione a un certo punto che il gruppo volesse attuare qualche forma di protesta.

Di questa situazione hanno cercato di approfittarne i quattro fuggitivi di giornata: Ignatiev, Cheula, Barry e Stamsnijder sono infatti andati via dopo appena 9 km, raggiungendo un vantaggio massimo di 4'10", prima di essere ripresi a poche migliaia di metri dall'arrivo. A favorire il riaggancio ci ha pensato anche quanto avvenuto a 15 km dalla conclusione. Evento che ha infiammato ulteriormente la giornata: la strada viscida e un paio di curve nell'abitato di Sarno hanno infatti spezzato in alcuni tronconi il gruppo con Vinokourov che ha messo la squadra a tirare dopo aver visto un buco ed alcuni uomini di classifica nelle retrovie.

Evans, Garzelli, così come Basso e Scarponi, si sono personalmente messi in testa al gruppo degli inseguitori per cercare - con successo - di ricucire il gap. Ci sono riusciti dopo oltre 5 km di inseguimento. Vittima della giornata è lo spagnolo Carlos Sastre che, rimasto nelle retrovie a causa di una foratura, alla fine deve lasciare 1'49" alla maglia rosa e agli avversari.

Martedì la carovana si sposterà dalla Campania alla Puglia. In programma la decima tappa, la Avellino-Bitonto di 230 chilometri, che si caratterizza per essere la seconda più lunga della corsa rosa dopo quella di L'Aquila (262 Km) di mercoledì. Il tracciato però non è particolarmente impegnativo, se si eccettua la salitella del Valico dell'Imbandina che fa anche da unico Gpm di giornata (terza categoria) e il vento che il gruppo potrebbe trovare nei tratti finali.

Insomma, la frazione dovrebbe sorridere ai velocisti perché, almeno sulla carta, non c'è terreno per organizzare una fuga pericolosa. Il rifornimento è a Levello (Km. 118,9), il traguardo volante è a Molfetta (Km. 210,7), a meno di 20 chilometri dalla meta. Le squadre degli sprinter dovranno fare solo attenzione a un finale reso mosso dalle curve con l'asfalto in leggera salita a 350 metri dai titoli di coda. Pinotti è sempre quinto nella classifica generale con un ritardo di 2'17".

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