Il commento: Percassi chiarissimo
3 obiettivi: serie A, vivaio e stadio

L'ufficialità del ritorno all'Atalanta di Antonio Percassi ha di colpo ammorbidito, se non addirittura cancellato, l'amarezza per la retrocessione in B dei nerazzurri. A trasmettere fiducia e una dose di entusiamo all'intera tifoseria hanno contribuito le dichiarazioni dello stesso Percassi nel corso della conferenza stampa di presentazione tenuta sabato scorso a Zingonia.

Parole ben chiare le sue, sintetizzabili nel puntare alla promozione immediata nella massima categoria, nel potenziare ulteriormente il settore giovanile regalando a Favini pieni poteri e nell'affrontare sino in fondo il progetto legato al nuovo stadio rincorso da anni e anni. Tre obiettivi uno più importante dell'altro a cominciare, naturalmente, dalla risalita in serie A.

Da qui le prossime scelte dell'allenatore e del direttore sportivo, due ruoli indispensabili per valutare lo scacchiere della squadra in grado di centrare il traguardo annunciato. Quanto al tecnico, i nomi ricorrenti sono circoscritti a quelli di Colantuono, un ex, e dell'emergente Lerda, reduce dall'ottimo piazzamento sulla panchina del Crotone. C'è chi, invece, non esclude l'ingaggio di Walter Bonacina, mentre la conferma di Lino Mutti sembra, praticamente, impossibile.

Altro elemento auspicato dai supporter è la conferma, in termini quanto meno ragionevoli, dell'attuale rosa. Al riguardo, ancora, Percassi ha parlato di «ossatura principale della squadra da mantenere intatta». Anche l'annunciato rinnovo biennale del contratto di capitan Doni non è affatto da sottovalutare, sia per il suo ruolo di giocatore, sia per la sua funzione preziosa come uomo-spogliatoio.

Da apprezzare, infine, il messaggio inviato dal nuovo proprietario di maggioranza alla famiglia Ruggeri che come ha saputo gestire l'Atalanta negli ultimi 16 anni.
 Arturo Zambaldo

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