Atalanta, ecco l'idea calciomercato
Giaccherini per metà Schelotto

Atalanta-Cesena, prove di schiarita. E di dialogo. Dopo il grande gelo dei mesi scorsi, le due società sono tornate a parlare. Si aprono dunque nuovi scenari nell'affare Schelotto. Dal muro contro muro inevitabile con la vecchia dirigenza si è passati a un riavvicinamento significativo.

«Con la nuova proprietà si riparte da zero». Il presidente romagnolo Igor Campedelli, legato tra l'altro da una stima reciproca con il futuro ds nerazzurro Gabriele Zamagna, ieri ha dato importanti segnali di apertura. A gennaio s'era consumato lo strappo: l'Atalanta aveva fatto saltare il passaggio di Schelotto al Genoa, nonostante gli accordi presi a suo tempo con il Cesena e mai rispettati. Ma ora che quei dirigenti non ci sono più e si dialoga.

Le parti si sarebbero dovute incontrare venerdì sera per discutere la comproprietà di Matias Ezequiel Schelotto, ma l'incontro è saltato a quanto pare per semplici ragioni di traffico. Si tratta comunque solo di un rinvio. Già oggi ci sarà un contatto tra le due società per fissare un nuovo appuntamento nei primi giorni della settimana.

Per il Cesena infatti risolvere in breve tempo la questione Schelotto è diventata una priorità, perché è un'operazione talmente importante che condizionerà il mercato futuro della squadra romagnola. Ma anche dell'Atalanta. Viste le nuove premesse, si dovrebbe scongiurare un braccio di ferro che trascini la situazione fino al 25 giugno e quindi alle buste.

«Si cercherà di trovare una soluzione che accontenti sia noi che l'Atalanta - ha detto Campedelli -. In questo momento non mi sento di escludere nessuna possibilità, nemmeno un rinnovo, anche se la soluzione più logica secondo me sarebbe che la società che crede di più nel giocatore lo acquisti a titolo definitivo». L'incontro servirà per capire le intenzioni di entrambi e tutto è possibile. Anche che l'Atalanta riscatti il giocatore ma decida di lasciarlo in prestito a Cesena un'altra stagione per farlo maturare in serie A.

Il Cesena ha però l'uomo giusto per sbloccare la situazione: Emanuele Giaccherini, 25 anni di Talla (provincia di Arezzo), attaccante esterno nel 4-2-3-1, ma anche seconda punta, trequartista e quest'anno a volte persino interno di centrocampo.

È un destro naturale ma gioca a sinistra, ha alle spalle una storia incredibile (fino a gennaio prendeva poco più del minimo federale, 27 mila euro all'anno, poi aumentati a 100 mila) e una stagione da protagonista (8 gol in 32 presenze). Ora si ritrova al centro del mercato, piace anche a squadre di A (Parma in pole, ma anche Samp, Roma e Cagliari hanno sondato), ma l'ipotesi Atalanta è reale e soprattutto gradita.

L'Atalanta ha già mosso passi concreti. Il Cesena lo cederà al miglior offerente, ma non disdegnerebbe nemmeno una comproprietà per circa un milione di euro. Tra l'altro il suo procuratore, Furio Valcareggi, è il figlio del mitico Ferruccio, allenatore dell'Atalanta negli anni Sessanta.

Giaccherini, individuato dall'Atalanta come l'alternativa ideale a Jaime Valdes (che piace a Parma, Roma e Sporting Lisbona), potrebbe diventare una pedina di scambio importante nell'affare Schelotto. Il Cesena potrebbe «sacrificarlo» per riscattare Schelotto. Anche di questo se ne parlerà.

I romagnoli, neopromossi in A, seguono con interesse anche le vicende di Simone Tiribocchi e Adriano Ferreira Pinto, ma per l'Atalanta sono incedibili. Al brasiliano sarà allungato il contratto in scadenza tra un anno. Nel corso della serata di gala che ha concluso venerdì sera la 19ª edizione del torneo Tennis Vip 2010 è stato premiato con il riconoscimento Golden Vip anche il difensore e capitano dell'Atalanta Gianpaolo Bellini.

Il giocatore nerazzurro, presentato da Roberto Selini (responsabile del settore giovanile dell'Atalanta) come una bandiera e il naturale sostituto di Mino Favini (definizione dello stesso Favini), è stato benevolmente stuzzicato sul suo futuro professionale.

Bellini ha fatto capire che l'Atalanta ormai è diventata per lui qualcosa di più di una semplice squadra di calcio: «Nella vita di un calciatore non si può mai dire mai, ma sinceramente credo che sarebbe traumatico separarsi dall'Atalanta, perché quella nerazzurra ormai è diventata la mia famiglia».
 Guido Maconi

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