Bonetti conclude in 18ª posizione
ma il TT è in lutto con due morti

Cominciato sotto i migliori auspici, il Tourist Trophy si è concluso, come spesso capita, in maniera tragica. Nella seconda Supersport, che vedeva al via anche il bergamasco Stefano Bonetti, sono infatti morti il 39enne neozelandese Paul Dobbs e il 48enne austriaco Martin Loicht: «Sono partito 4 minuti dopo Dobbs e già dopo pochi km i commissari segnalavano la presenza di un pericolo. Ho rallentato e l'ho visto a terra, circondato dai medici e dai paramedici. Sull'istante sono rimasto scosso poi ho cercato di ritrovare la concentrazione. Qui i soccorsi sono tempestivi e per quanto grave una caduta possa essere non pensi, quando guidi, che un collega sia morto».

Di Loicht, invece, Bonetti non ha visto nulla. Complici i due rallentamenti il cinque volte campione italiano ha concluso 27°: «Mi ha penalizzato anche il numero alto, il 58, perché mi ha costretto a numerosi sorpassi di piloti più lenti». Il giorno dopo Bonetti ha affrontato la Senior con la Honda Superstock. Pur dovendosi confrontare contro le più potenti Superbike dei rivali al termine del secondo giro era già 18°, dopo essere stato anche 16°: «Ma l'uscita di strada, a Verandah, di Guy Martin ha causato lo stop. Quando sono arrivato c'era la moto che aveva preso fuoco dopo l'impatto contro le balle di paglia. Sembrava l'apocalisse. Per fortuna Martin se l'è cavata».

Sospesa la corsa, tutti i piloti sono rientrati ai box e dopo un paio d'ore è stato dato il nuovo via, per i restanti 4 giri, con classifica azzerata. Purtroppo per Bonetti anche molti dei ritirati nella prima frazione di gara sono stati ammessi alla partenza. L'operaio di Castro, dopo aver sostituito la gomma dietro, è ripartito: «Non sono più riuscito a ripetere i tempi della gara annullata, anche per un problema all'impianto frenante. Si erano rovinate le pinze e ho dovuto limitare le staccate».

All'arrivo Bonetti si è classificato 18° ma senza l'inconveniente sarebbe stato tra i primi 15. Nella classifica dei Privati il portacolori del Team Ronzoni ha invece chiuso 5° assoluto (40 partecipanti): «Il bilancio finale è positivo, considerando che avevo la moto dell'anno scorso, 4mila euro di budget e mi mancava uno dei due ammortizzatori di sterzo».
 Giovanni Cortinovis

© RIPRODUZIONE RISERVATA