Tania Cagnotto in gara a Bergamo
«Il sogno è la medaglia olimpica»

Infradito ai piedi, pantaloni a pinocchietto, sorriso acqua e sapone. Non fosse per la divisa dell'Italia si confonderebbe nella massa, e invece la bella ragazza bionda che a mezzogiorno in punto passeggia a due passi dal Sentierone è proprio Tania Cagnotto.

Bolzanina, figlia d'arte, la 25enne pluricampionessa italiana e europea (5 titoli continentali e quattro medaglie Mondiali, prima azzurra a conquistarne una a Montreal 2005) è la protagonista più attesa degli Assoluti di tuffi al via questa mattina.

Tania Cagnotto e Bergamo, è una prima assoluta?
«Quasi. Da queste parti io non c'ero mai stata, ma papà Giorgio sì, ai tempi in cui gareggiava. Avrò però modo di conoscere la città, visto che starò qui per una settimana intera: dopo gli italiani ci sarà una riunione collegiale in preparazione degli Europei di agosto».

Già, Budapest, dove dovrà difendere i tre titoli conquistati a Torino. Missione possibile?
«Non sarà semplice considerata la concorrenza, e questi campionati italiani saranno utili per affinare al meglio la condizione: gareggerò dal trampolino di un metro, da tre metri e nel sincro 3 metri (con Francesca Dallapè, ndr) perché devo togliermi un po' di ruggine. Dopo la tirata unica del 2009 questo è stato un anno di lavoro meno intenso, in cui non ho introdotto nessuna innovazione nei miei salti».

Anche per via delle strutture. In Italia…
«Rispetto a paesi come Cina o Stati Uniti, nella nostra specialità, siamo a livelli di terzo mondo. È bello però ci siano eccezioni come Bergamo, dove se non mi sbaglio il centro è stato rimodernato di recente».

Un anno fa, più o meno ai tempi delle sue due medaglie mondiali a Roma. Curriculum alla mano, ora le manca solo una medaglia olimpica…
«Vero, l'obiettivo è Londra 2012, ma la meta sta nel viaggio e tutte le tappe di avvicinamento a quella manifestazione saranno importanti per crescere ancora. Se chiuderò la mia carriera lì? Non lo so, vedremo in base ai risultati. Gareggio da più di dieci anni, ma sul trampolino mi diverto ancora».

Con a fianco a papà Giorgio, un mito del mondo dei tuffi e suo allenatore. Doverlo eguagliare è una responsabilità in più?
«Non ho mai vissuto nella sua ombra o facendo parallelismi con lui, quanto al resto penso sia un bel vantaggio avere un genitore-allenatore: ci si conosce alla perfezione, quando c'è un problema a volte lo si risolve con uno sguardo».

Uno al futuro. Elena Bertocchi è la sua erede?
«Glielo auguro e faccio il tifo per lei, anche se sin qui le anologie si fermano agli ottimi risultati ottenuti a livello giovanile ed è presto per sbilanciarsi. Fisicamente siamo molto diverse, alla sua età, in altezza, ero più o meno la metà di lei (ride, ndr)».

Può dirci invece questo: un giorno la vedremo nel mondo dello spettacolo?
«
L'idea mi piace, ma valuterò più in là in base ai progetti. Di sicuro non andrò mai in trasmissioni come reality show o cose trash, che non sento mie».
E anche in questo, Tania, si distingue dalla massa.
 Luca Persico

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