Atalanta, altro che continuità
Squadra ripiombata nel buio

Altro che continuità! Un'altra volta gli atalantini sono ripiombati nel buio facendo, purtroppo, dimenticare la brillante prova offerta la settimana precedente con il Crotone. Il Livorno, inoltre, ha rotto l'imbattibilità casalinga dei nerazzurri.

Altro che continuità! Un'altra volta gli atalantini sono ripiombati nel buio facendo, purtroppo, dimenticare la brillante prova offerta la settimana precedente con il Crotone. Il Livorno, inoltre, ha rotto l'imbattibilità casalinga dei nerazzurri nell'attuale stagiione in una gara che ha di nuovo evidenziato i difetti di un team che avrebbe dovuto dominare il campionato.

Chi ha visto la partita avrà sicuramente annotato le evidenti difficoltà in fase risolutiva nonostante l'impiego a intermittenza delle punte in organico. I moduli x o y, nelle cinque sconfitte sin qui certificate, lasciano nella sostanza il tempo che trovano. C'è altro sui cui bisogna preoccuparsi.

L'auspicato rendimento venuto meno di questo o quel giocatore; la fragile mentalità espressa di tanto in tanto dal collettivo; l'eccesso di nervosismo. Non mancano, poi, coloro che aggiungono perplessità sulle scelte di Stefano Colantuono, gioco compreso.

Entrando nel vivo della gara con il Livorno, in formazione rimaneggiata, ci si era illusi per la partenza sicuramente incoraggiante visto che nei venti minuti iniziali la squadra bergamasca aveva colpito un palo con Pettinari e che dopo lo stesso ex giocatore del Cittadella aveva costretto il portiere De Lucia a respingere in corner una sua bordata da fuori area.

Sarà stata una coincidenza ma con l'uscita definitiva dal campo di capitan Doni al 26' l'Atalanta si è in un certo qual modo inceppata se non addirittura addormentata. Il pur gol fortunato del Livorno al 31' era stato, comunque, appena anticipato da un miracoloso salvataggio sulla linea della propria porta, con Consigli fuori causa, da parte di Manfredini.

Per non parlare della sacrosanta espulsione di Tiribocchi al 12' della ripresa proprio nel momento in cui c'era da aspettarsi il forcing atalantino alla ricerca del pareggio. Ovvio che in inferiorità numerica tutto è risultato maggiormente in salita ma è il caso di ricorrere al detto che «chi è causa del suo mal pianga se stesso».

Intanto, in attesa, di conoscere gli altri risultati auguriamoci nell'immediato il riscatto sabato prossimo nella trasferta contro il Portogruaro ma alla condizione di riprendere non soltanto a vincere ma di dare, poi, un definitivo seguito a quella continuità rincorsa da tempo.

Arturo Zambaldo

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