Aurora Seriate: Coppa stregata
Ko per il terzo anno consecutivo

Aurora e Coppa Italia, così vicine e così lontane. Per il terzo anno consecutivo i rossoblù arrivano in finale (una di Promozione, due di Eccellenza), per il terzo anno finiscono sconfitti: un'autentica maledizione per la squadra di Seriate.

INVERUNO-AURORA SERIATE 2-0
RETI: 4' pt Calandrino, 31' pt Girgenti.
INVERUNO (4-4-2): Berretta; Riboni, Teresi, Perfetti, Limitone; Calandrino (30' st Garavaglia), Mileo (37' st Tamai), Albino, Landriscina; Girgenti (25' st Broggini), Panigada (18' st Baglio). All. Caniato.
AURORA SERIATE (4-3-3): Locatelli 7, Bosna 6, Facchinetti 5,5 (24' st M. Marchesi sv), Mosa 6, Gotti 5,5; Chiappa 6, Bertacchi 6, G.L. Marchesi 6,5; Bonacina 6, Bojanic 5,5 (1' st Cortinovis 6), Zigrino 5,5 (37' st Avanzini sv). All. Inversini.
Arbitro: Sozza di Seregno.

Aurora e Coppa Italia, così vicine e così lontane. Per il terzo anno consecutivo i rossoblù arrivano in finale (una di Promozione, due di Eccellenza), per il terzo anno finiscono sconfitti: un'autentica maledizione per la squadra di Seriate, battuta questa volta dall'Inveruno e ritrovatasi al 90' senza uno straccio di rammarico o recriminazione.

Gli avversari hanno vinto con merito a Seveso, anzi il loro tabellino zeppo di occasioni dice che il 2-0 gli va persino stretto: cosa sia successo alla compagine di mister Inversini - accompagnata dai favori del pronostico, anche in virtù dello strepitoso cammino proposto in campionato – è mistero che rasenta l'imperscrutabile e certo non bastano a scioglierlo le difficili condizioni del terreno di gioco (ricoperto da una patina ghiacciata su cui era davvero difficile reggersi in piedi) o il gol subito a freddo che ha dato una immediata svolta al match.

Al 4', infatti, Panigada è sceso a sinistra per mettere al centro un pallone controllato con cura da Calandrino e poi scaricato in diagonale sul palo più lontano: la rete ha esaltato le speranze dell'Inveruno e scosso l'Aurora al punto da mandarla in tilt, tanto da vederla correre ulteriori pericoli non appena gli antagonisti scattavano con le loro micidiali ripartenze.

La tremolante linea difensiva bergamasca è stata poi bucata più volte dagli inserimenti improvvisi dei gialloblù, che al 31' hanno smarcato Girgenti a tu per tu con Locatelli, superato dalla precisa stoccata trasversale che è valsa il raddoppio. E il portiere di coppa ha dovuto evitare guai peggiori al 38', mettendo in corner un tiro dalla distanza di Landriscina, e soprattutto all'11' della ripresa, opponendosi miracolosamente a Panigada liberato da una irrefrenabile iniziativa di Riboni. Per tacere del contropiede ben condotto da Mileo poco prima, ma poi sciupato cercando un improbabile passaggio al centro.

E l'Aurora? Sterile possesso palla, moltissimi errori in fase di appoggio e rifinitura, reazione inesistente sotto il profilo caratteriale. Inversini ha provato a mischiare le carte dall'intervallo in avanti (dentro Cortinovis, poi M. Marchesi), ma senza risultati: non a caso, il portiere avversario è stato chiamato – da Bertacchi - a una sola parata degna di tal nome. Al 33' della ripresa. Su calcio di punizione.

Gigi Di Cio

© RIPRODUZIONE RISERVATA