Ferrari: obiettivo riscossa
Il 27 via al Mondiale in Australia

Il prossimo 27 marzo, a Melbourne, l'obiettivo degli uomini in «rosso» è quello di scattare con il piede giusto per dimenticare l'amarezza del 14 novembre 2010, quando la Ferrari perse il titolo all'ultima corsa a vantaggio di Vettel, campione del mondo con la Red Bull.

Il prossimo 27 marzo, a Melbourne, l'obiettivo degli uomini in «rosso» è quello di scattare con il piede giusto per dimenticare l'amarezza del 14 novembre 2010, quando si passò dal sorriso sulle labbra per un Fernando Alonso che partiva dalla griglia con il titolo di campione alla delusione all'abbassarsi della bandiera a scacchi con il brusco risveglio di un Mondiale piloti perso per un errore di strategia del team che, in una sola gara aveva vanificato una grande rimonta del pilota asturiano e soprattutto il grande lavoro di ogni singolo componente la scuderia del Cavallino rampante.

Esorcizzare il recente passato, dunque, è la principale necessità di tutti gli uomini di Stefano Domenicali. La nuova 150 Italia ha dato segnali positivi nei test invernali, mostrandosi veloce e allo stesso tempo affidabile, con i tantissimi chilometri macinati dal bicampione asturiano e da Felipe Massa. Il pilota di Sao Paulo ha un suo obiettivo personale che è a sua volta anche un tassello del puzzle vincente che a Maranello sperano di mettere insieme: dimenticare le ultime due stagioni e tornare il pilota che nel 2008 per una manciata di secondi fu campione del mondo.

Certamente la presenza di un compagno di squadra come Alonso è ingombrante, anche per il risultato del 2010, ma in una squadra vincente c'è posto ed è necessario un secondo pilota pronto a lottare per le prime tre piazze in ogni Grand Prix. In Ferrari, è noto, da sempre il titolo Costruttori è molto ambito, forse e anche più di quello piloti, perché è l'emblema di una squadra da sempre vincente che vuole essere sempre al vertice fin dal lontano 1950, anno della nascita del Mondiale di Formula Uno dove i grandi marchi si sono sfidati per affermare la propria supremazia.

Alle «rosse» spetta di diritto il ruolo di «challenger» per eccellenza nella lotta per togliere il titolo al binomio Red Bull-Sebastian Vettel. Il team «defender» anche quest'anno sembra aver messo in pista una monoposto di grande livello, pronta a rendere la vita dura a chiunque e a riaffermare il proprio ruolo di vettura da battere.

Le novità regolamentari, come ad esempio la reitroduzione del Kers, il sistema di recupero di energia cinetica in frenata, già ben sviluppato negli anni scorsi dalla Ferrari, tanto da inserirlo in un concept di una GT stradale, e le nuove gomme del fornitore unico Pirelli, potrebbero fare la differenza. Il tipo di degrado mostrato dagli pneumatici nei test pre campionato, infatti, fa pensare a gare con molti più pit stop rispetto ai due, massimo tre a cui eravamo abituati.

Un fattore che mette ancor più in gioco la «crew» che lavora per ogni singola macchina, la sua professionalità e, considerando la nomea che da sempre hanno gli uomini in rosso al momento del cambio gomme, potrebbe essere quell'asso nella manica da tirar fuori per battere sia gli uomini del team energetico che tutta l'altra concorrenza, McLaren e Mercedes in testa.

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