Manfredini parla dopo 4 mesi
«Mai voluto lasciare l'Atalanta»

Dopo più di 4 mesi riecco Thomas Manfredini. È passato infatti tutto questo tempo dall'ultima apparizione del biondo atalantino davanti ai microfoni e ai taccuini. Naturale che dopo questo silenzio si sia voluto togliere dalla scarpa qualche sassolino.

Dopo più di 4 mesi riecco Thomas Manfredini. È passato infatti tutto questo tempo dall'ultima apparizione del biondo atalantino davanti ai microfoni e ai taccuini della stampa locale. Dopo la batosta di Empoli di novembre, il numero 5 atalantino ha passato mesi particolari, passando dalla panchina all'infermeria, alle voci di mercato, fino al ritorno da titolare ad Ascoli.

Naturale che dopo questo silenzio si sia voluto togliere dalla scarpa qualche sassolino, soprattutto verso chi lo aveva considerato un ex atalantino nel mese di gennaio. «È tre anni che si parla di una mia possibile cessione - ha affermato Manfredini -. A gennaio non è stato semplice, ma la mia volontà non era quella di lasciare l'Atalanta, ma di voler dare una mano alla squadra».

«Mi avrebbe dato fastidio essere considerato un peso: il mio obiettivo era quello di aiutare l'Atalanta a tornare in A, e non c'è mai stata la volontà di andare via. Ho sempre dimostrato di voler restare e non mi sono mai impuntato per andare via».

A nove partite dal termine la voglia di vincere il campionato è palpabile nelle parole dei calciatori atalantini, che però continuano a predicare calma, in attesa di raggiungere la matematica certezza della serie A. In particolare, per il cherubino della difesa nerazzurra la vittoria finale sarebbe un premio meritato dopo un'annata sfortunata.

«La voglia di alzare la coppa e vincere il campionato è enorme, ma credo che questa cosa non debba essere forzata. Non vorrei che arrivando secondi si solleverebbero delle critiche ingiuste verso un gruppo che sta facendo un grande campionato. Non cambierei alcun giocatore con quelli del Siena, perché ho massima fiducia nei miei compagni, che considero i più forti».

«Al Siena non ci penso, perché fin dall'inizio dell'anno ci siamo mostrati forti, anche quando le cose non andavano benissimo come adesso. Personalmente è tutto l'anno che ho dei problemi, l'ultimo infortunio è stato il più serio, e anche dopo la guarigione il dolore persisteva a livello mentale e avevo paura. Adesso sto recuperando la condizione e la fiducia nei miei mezzi. Il campo mi mancava, ma ora sto bene».

Mister Colantuono continuerà a raccomandare ai suoi giocatori non abbassare la guardia, anche se di fronte ti trovi il fanalino del campionato, la Triestina, prossimo avversario dei nerazzurri. «Di strada ce n'è ancora da fare, abbiamo un vantaggio da gestire, ma ormai la mentalità è vincente e da qui alla fine dobbiamo cercare di vincerle tutte».

«Quando arriverà la matematica ci ritroveremo qui a festeggiare tutti insieme, ma già sabato ci aspetta una partita difficile contro la Triestina. Per i nostri avversari infatti sarà una delle ultime opportunità per potersi salvare. Non sarà facile, non c'è nulla di scontato».

Dopo Empoli Manfredini si presentò alla stampa arrabbiato per la prova della squadra e per gli errori personali. Sembra essere partita proprio dopo quella sconfitta la rincorsa dell'Atalanta verso la serie A. «Il segreto sta nella mentalità. È cambiata la cattiveria e la voglia di vincere. All'andata abbiamo perso 5 partite, troppe per una squadra come la nostra».

«Abbiamo commesso degli errori, provando sulla nostra pelle cosa fosse la serie B. Non potevamo permetterci certe figure con una rosa come la nostra. È cambiata la mentalità, perché le qualità e la forza del gruppo ci sono sempre state. Siamo migliorati sotto tutti i punti di vista, anche fisicamente: ora siamo consapevoli dei nostri mezzi. Se non hai certe componenti rischi di andare in campo e fare brutte figure».

«Dopo Empoli ci siamo guardati in faccia e sapevamo che qualcosa doveva cambiare. Non è facile partire con i favori del pronostico, con le squadre che si chiudono e giocano la partita della vita. Ci siamo dovuti adattare a questo, dato che non è facile fare un gioco come si vorrebbe».

Il punto di forza della squadra nerazzurra, numeri alla mano, è la difesa, ma Manfredini non sembra farci molto caso e preferisce esaltare la forza del gruppo, elogiando poi tre compagni di reparto. «La difesa senza l'aiuto dei centrocampisti non andrebbe da nessuna parte. Credo che siamo diventati squadra tutti insieme».

«Siamo in tanti e al sabato c'è gente che va in tribuna, quando potrebbe giocare tranquillamente in tutte le squadre di B e anche in A: quando tutti puntano ad un unico obiettivo diventi gruppo e chi sta bene dà una mano a chi è più in difficoltà».

«La forza dell'Atalanta è il gruppo e credo che per vincere i campionati sia indispensabile. Sono felice per il campionato che stanno facendo giocatori presi di mira negli scorsi anni, come Consigli e Peluso, ragazzi di grande qualità. Anche Capelli è tra i migliori, si sta meritando il ruolo da titolare e sta facendo un grande campionato».

Simone Masper

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