Atalanta dalla doppia faccia
E la difesa è da ripensare

Clamorosa perchè non lontanamente annunciata l'eliminazione dell'Atalanta già al primo turno di Coppa Italia. La sorpresa sta tutta nel fatto che l'uscita di scena dalla competizione nazionale è stata ad opera del Gubbio, team di modesta levatura tecnica, neo promosso in cadetteria. E subire quattro gol, tra le mura di casa, da un complesso di siffatte generalità non è rassicurante specie al pensiero che domenica prossima è già campionato. Nella giustificata delusione del momento non ci sembra addirittura il caso di consolarci per la pur buona prova degli atalantini nel corso dei 45' iniziali. Ci vuol altro per assolvere una squadra, andata per di più al riposo in vantaggio e con evidenti credenziali.

Davvero inspiegabile la metamorfosi sprigionatasi di colpo dall'istante del rientro in campo al punto che trascorsi soltanto 7 minuti i nerazzurri hanno incassato due gol. Nemmeno l'inferiorità numerica, a partire dal 21' per l'espulsione di Tiribocchi, è da considerare una attenuante di fronte alla scialba prestazione offerta nella ripresa. Di ciò è stato abile il Gubbio ad approfittarne affidandosi, in prevalenza, alla super mobilità e all'agonismo dei giocatori evidenziati lungo l'arco dell'intero rettangolo di gioco.

Torniamo, comunque, al primo tempo auspicando che sia quella la squadra da applaudire al ritorno nella massima categoria. Gioco con una certa frequenza arioso e quindi divertente e condizione fisica oltre la sufficienza, ribadiamo, nel primo tempo. A livello individuale due pedine sugli scudi: l'argentino Moralez e l'ormai certezza Bonaventura entrambi già con il passo giusto e in grado di collezionare giocate qualitative ed efficaci affondi non col contagocce. Da salutare con enfasi, poi, specie in prospettiva le reti di Tiribocchi e di Gabbiadini anche se, in aggiunta all'atteso e ormai imminente arrivo di Denis, sono in molti a invocare l' ingaggio di un altro bomber allenato, da tempo, a provocare dispiaceri ad iosa ai portieri della A.

Sulla difesa è sufficiente, ahinoi, ricordare il poker di reti inflitto da avversari già relazionati. È anche vero che, con Bellini e Capelli in panchina, sempre il reparto in questione con i recenti innesti di Lucchini e Masiello abbisogna di ulteriore amalgama ma per contrastare gli attaccanti del prossimo torneo occorrerà giostrare in ben altra maniera altrimenti...

Arturo Zambaldo

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