Matteo Brighi, la scheda

Ecco la biografia di Matteo Brighi, così come compare sul suo sito Internet.

Matteo Brighi nasce a Rimini il 14 febbraio 1981. É il secondogenito di mamma Fiorella e papà Sergio, secondo di quattro fratelli, tutti accomunati dalla passione per il calcio. Alessandro, il più grande, si cimenta ne calcio dilettantistico, Marco, 26 anni gioca nel Bellaria in Legapro Andrea, il piú piccolo gioca nelle giovanili del Rimini calcio.

É nelle fila della squadra parrocchiale della zona Grotta Rossa che anche Matteo muove i primi passi nel mondo del calcio. A nove anni viene tesserato nella categoria pulcini, e mostra già i primi segni del suo talento: grande corsa, agilità, e buone capacità tecniche. Il ruolo che gli viene assegnato è quello di centrocampista centrale: i gol che segna aumentano di anno in anno, e cosí anche la sua passione per il gioco piú bello del mondo.

La tappa successiva è il passaggio alla squadra della Stella San Giovanni di Rimini. Con questa formazione, Matteo partecipa al campionato allievi, ed ha la possibilità di maturare anche tecnicamente: è in questo periodo che comincia a delinearsi il ruolo che preferisce: centrocampista centrale con il vizio del gol. A 15 anni Matteo approda al settore giovanile del Rimini Calcio. Con la formazione della categoria Giovanissimi partecipa al campionato nazionale, e la sua posizione, intanto, si modifica leggermente: da centrocampista centrale, infatti, si trasforma in centrocampista destro, ruolo che gli permette di sfruttare al meglio le sue capacità, e di andare con più frequenza in rete.

Il tanto atteso (e meritato!) passaggio in prima squadra avviene nella stagione 1997-98: Matteo non colleziona nessuna presenza, ma incomincia a conoscere piú da vicino il mondo del professionismo, e l'importanza di far parte della squadra della propria città. Il vero debutto è da registrare nell'annata successiva (1998-99), durante la quale Matteo totalizza dieci presenze ed un gol. Al termine della stagione, arriva una notizia che fa sobbalzare i dirigenti biancorossi: la Juventus ha messo gli occhi sul campioncino riminese, e vorrebbe portarselo a Torino. Sembra un'offerta da prendere al volo, ma Matteo dice no (per il momento) alla Vecchia Signora: sente che la sua esperienza di calciatore non è sufficiente per il grande salto. E poi ci sono gli studi di ragioneria da concludere, bisogna prima ottenere il diploma. Segue allora la terza stagione a Rimini, quella di maggior successo.

Nel campionato 1999-00 Matteo totalizza 34 presenze, e segna 6 gol. Non solo: arrivano anche le convocazioni nelle Nazionali giovanili Under 18 e Under 20. La Juventus nel frattempo non ha perso d'occhio il gioiellino biancorosso, e infatti, nell'estate 2000, dopo aver conseguito il diploma, Matteo fa le valige e si trasferisce a Torino. Nelle file della squadra piú blasonata d'Italia, a contatto con campioni del calibro di Zidane e Del Piero, ha la possibilità di maturare, sia sotto il profilo tecnico, sia sotto quello personale. Ancelotti non nasconde il suo apprezzamento per le grandi qualità del centrocampista riminese, ma le occasioni di farlo giocare sono purtroppo pochissime: la precoce eliminazione dal palcoscenico europeo e dalla Coppa Italia toglie spazio agli esperimenti in campo, e così Matteo colleziona solo 11 presenze.

Nonostante ciò, arrivano le prime convocazioni per la Nazionale Under 21, altra tappa importante per un ragazzo di vent'anni. Un ragazzo che per crescere ha bisogno di giocare, e la Juventus lo sa. Per questo la società decide di girare Matteo in prestito al Bologna di Guidolin, dove conquista subito una maglia da titolare. L'annata 2001-02 è di quelle da incorniciare: Matteo acquista sempre piú grinta e sicurezza, e diventa ben presto uno dei pilastri fondamentali del centrocampo felsineo. La sua stagione sotto le Due Torri non passa inosservata, e infatti, oltre ai meritati apprezzamenti, Matteo riceve anche la convocazione del c.t. Gentile per gli Europei Under 21 in Svizzera del 2002. Il 2002 segna anche l'esordio nella nazionale maggiore: il c.t. Trapattoni lo convoca e Matteo scende in campo a Trieste il 21 agosto, nell'amichevole contro la Slovenia.

Dopo aver conquistato con la Juventus la Supercoppa di lega, Matteo viene ceduto in prestito al Parma nell'ambito dell'operazione che porta Di Vaio a Torino. Purtroppo un infortunio alla coscia gli fa saltare buona parte del campionato. Nella stagione 2003-04 passa in prestito al Brescia. Le prime partite le trascorre fra campo e panchina, poi De Biasi intuisce le caratteristiche di Matteo che diventa, assieme al Brescia, uno dei protagonisti di un girone di ritorno esaltante, coronato dal 200° gol di Baggio e proprio la rete di Matteo contro il Siena sancisce la salvezza matematica dei bresciani. Nel frattempo è in pianta stabile una delle colonne della nazionale under 21, insignito anche della fascia di capitano. Partecipa e vince gli Europei 2004 in Germania, ma clamorosamente non viene inserito nella rosa che disputerà le olimpiadi di Atene. Nell'estate 2004, la Juventus acquisisce Emerson dalla Roma e Matteo passa nella squadra capitolina che prontamente lo gira al Chievo nell'affare Perrotta.

Nelle tre stagioni trascorse a Verona, colleziona 89 presenze, segnando in tutto 9 gol, sono campionati pieni di soddisfazioni come la tranquilla salvezza raggiunta nella prima stagione e come l'esordio, seppur con eliminazione nei preliminari, in Champions League del post-calciopoli, ma anche di grosse delusioni come lo spareggio salvezza perso con il Catania e la conseguente retrocessione in serie B del Chievo nella stagione 2006/07. Nel 2007 Matteo torna stabilmente alla Roma, e nella sua partita d'esordio, contro l'Empoli, segna la sua prima rete in giallorosso. Nonostante questo e nonostante prove positive ogni volta che viene chiamato in causa, matteo gioca meno di quanto vorrebbe e solo l'affetto dei tifosi e la stima di Spalletti fanno si che rimanga a Roma anche il campionato successivo.

Nella stagione 2008-09, Matteo si conferma quasi una presenza fissa tra i titolari di Spalletti, offrendo sempre prestazioni di alto livello e rivelandosi spesso un elemento chiave per la squadra. Il 2008 èanche un anno di svolta a livello europeo: il 26 novembre a Cluj, Matteo firma i primi due gol della carriera in Champions League. Si tratta della doppietta che permette alla Roma di superare i rumeni per 3-1. Ma non finisce qui: il 9 dicembre Matteo segna di nuovo, questa volta contro il Bordeaux, e contribuisce in modo decisivo al passaggio dei giallorossi agli ottavi di finale. Il 28 marzo 2009 ritorna in azzurro, convocato dal c.t. Lippi per la partita di qualificazione ai Mondiali 2010 contro il Montenegro. Il commissario azzurro lo sceglie anche per la sfida contro l'Irlanda, dove Matteo scende in campo come titolare.

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