Motivazioni non pubblicate:
giustizia lumaca, l'Atalanta ricorre

La notizia è clamorosa, ma assolutamente certa: la prossima settimana l'Atalanta depositerà un ricorso con la richiesta di sospensiva del provvedimento della Corte di giustizia federale (-6 in classifica, tre anni e mezzo di squalifica a Doni), in attesa delle motivazioni.

La notizia è clamorosa, ma assolutamente certa: la prossima settimana l'Atalanta depositerà un ricorso con la richiesta di sospensiva del provvedimento della Corte di giustizia federale (-6 in classifica, tre anni e mezzo di squalifica a Doni), in attesa delle motivazioni.

In parole povere l'Atalanta dice: fino a quando non ci motivate questa sentenza, dovete permettere a Doni di fare il calciatore e alla squadra di giocare senza penalizzazione. E non la si consideri una richiesta campata per aria: la sospensiva per mancanza di motivazioni è già stata più volte concessa.

Ma partiamo dall'inizio: il 19 agosto la Corte di Giustizia ha emesso la sentenza di secondo grado, e il regolamento concedeva poi ai giudici 15 giorni per rendere note le motivazioni di quella sentenza. Il termine però «non è perentorio».

Subito è circolata voce che le motivazioni sarebbero state rese note nel giro di una settimana, poi si è passati al rispetto dei 15 giorni, infine lo sciopero dei calciatori ha ulteriormente procrastinato i termini. Secondo tutti le motivazioni sarebbero state rese note appena prima dell'inizio del campionato, proprio per evitare i ricorsi delle controparti. Per questo entro ieri mattina si aspettavano motivazioni che non sono arrivate. Ma oggi l'Atalanta gioca.

Il principio è chiaro: tu precludi il diritto a un lavoratore di svolgere la sua attività senza aver completato il provvedimento (c'è la sentenza, mancano le motivazioni). E condizioni una squadra che parte con un handicap. Di conseguenza entro la scadenza dei 30 giorni dalla sentenza - dunque entro domenica 18 settembre - Doni e l'Atalanta presenteranno la richiesta di sospensiva e, con essa, il ricorso.

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