«Gli illeciti di Signori e Santoni»
La Corte Federale: ecco come

«Le ammissioni operate da Giuseppe Signori sono elementi sufficienti per accertare, in capo allo stesso, la sussistenza dell'illecito». E' uno dei passaggi delle motivazioni della Corte di Giustizia Federale riguardanti il caso del calcioscommesse.

«Le ammissioni operate da Giuseppe Signori sono in se elementi sufficienti per accertare, in capo allo stesso, la sussistenza dello illecito previsto e punito (...) pertanto anche questo ulteriore motivo di doglianza non può trovare accoglimento in questa sede».

E' uno dei passaggi delle motivazioni pronunciate dalla Corte di Giustizia Federale riguardanti il calcioscommesse e in particolare la posizione di Beppe Signori. Nel testo si ricorda anche il cosiddetto «papello», ovvero quel documento dove si parla di condizioni, quote, assegni, previsioni di vittorie («Vittoria Atalanta»), risultati possibili ecc. attribuito a Signori.

In quindici cartelle fitte fitte, emergono le decisioni anche verso Antonio Bellavista e Nicola Santoni. In particolare nel documento si parla di «atti a comprovare la illiceita delle condotte del Santoni con particolare riferimento alle partite Ascoli-Atalanta, Atalanta Piacenza, Ravenna-Spezia».

Di fatto le motivazioni ripercorrono le tappe peraltro già note del calcioscommesse di questa estate. Il nome di Cristiano Doni ermerge solo incidentalmente, laddove si scrive che Santoni ha ammesso di conoscerlo per essere comproprietario di uno stabilimento balneare a Cervia.

Per le motivazioni sul caso dell'ex capitano nerazzurro, insomma, occorre ancora attendere la pubblicazione della Corte di Giustizia Federale.

Qui a lato il testo allegato delle motivazioni della Corte

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