Tessera tifoso, l'Osservatorio:
«I club devono implementarla»

Dopo il Consiglio di Stato, l'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive. Secondo avviso per i club che strumentalizzano per fini commerciali la Tessera del tifoso. L'organismo presieduto da Roberto Sgalla, nella prima riunione dell'anno, ha impartito le direttive per il 2012.

Dopo il Consiglio di Stato, l'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive. Secondo avviso per i club che strumentalizzano per fini commerciali la Tessera del tifoso. L'organismo presieduto da Roberto Sgalla, nella prima riunione dell'anno, ha impartito le direttive per il 2012.

La Tessera, ha sottolineato l'Osservatorio, «dovrà essere ulteriormente implementata dai Club, nella direzione di un vero e proprio servizio per il tifoso e, non soltanto, come peraltro accaduto solo in pochi casi, come strumento di attuazione di politiche commerciali».

Era stata una pronuncia del Consiglio di Stato, un mese fa, a contestare l'abbinamento inscindibile, proposto da alcune società (Juventus e Inter tra le altre), tra il rilascio della tessera e la sottoscrizione di un contratto con una banca per la consegna di una carta di credito prepagata.

Così, secondo i magistrati amministrativi, si condiziona indebitamente la liberta di scelta del tifoso e pertanto questa si configura come «una pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del consumo». La pronuncia è stata recepita dall'Osservatorio che ha invitato i club ad adeguarsi.

Sono finora circa 900mila le tessere rilasciate ai tifosi di tutta Italia. Da questa stagione, peraltro, la card - fortemente voluta dall'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ma altrettanto osteggiata dagli ultrà delle più diverse curve (tra cui quelli atalantini) - è necessaria per ottenere l'abbonamento e anche per poter seguire la propria squadra in trasferta.

Sgalla - nella sua prima uscita pubblica dopo la recente nomina a presidente dell'Osservatorio - è andato in visita alla Figc, dove ha incontrato il presidente Giancarlo Abete e ha indicato le linee e gli obiettivi che guideranno la sua attività al vertice dell'organismo che disciplina e regola le misure di sicurezza negli stadi.

Un presidio di legalità in difesa del calcio e dello sport, lo ha definito, ma allo stesso tempo uno «sponsor» di valori positivi. E nella riunione dell'Osservatorio è stata condivisa «la necessità di proseguire nella strategia di incondizionato rigore di fronte alle illegalità, con un rinnovato impulso a meccanismi di facilitazione per i tifosi che possano favorire una loro maggiore presenza allo stadio».

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