Diego Bosis, affetto e stima:
tanti i ricordi di amici e rivali

Sono innumerevoli le testimonianze che hanno dimostrato l'affetto, la stima, la simpatia e la considerazione di cui era circondato Diego Bosis, il re del trial italiano, il cui cuore si è fermato martedì mattina sul treno che lo portava a Milano.

Sono innumerevoli le testimonianze che hanno dimostrato l'affetto, la stima, la simpatia e la considerazione di cui era circondato Diego Bosis, il re del trial italiano, il cui cuore si è fermato martedì mattina sul treno che lo portava a Milano Porta Garibaldi.

Ha lasciato tutti sbigottiti e un grande vuoto nello sport bergamasco e italiano. Era un atleta, il suo cuore non aveva mai accusato disturbi, quest'unica volta in cui l'ha tradito gli è stata fatale.

Quarantaquattro anni, originario di Valtesse, si era poi trasferito dapprima a Valbrembo e ultimamente a Paladina. Lasciate le gare, dopo quasi trent'anni da record, era responsabile dell'attività motociclistica nelle Fiamme Oro, gruppo sportivo del quale faceva parte da lustri, tecnico della Federmoto, ispettore dei percorsi del mondiale per la Fim e istruttore in una scuola di trial in Piemonte.

La salma si trova all'Obitorio civico di Milano, l'autopsia, sempre prevista in questi casi, è stata fissata per giovedì mattina: probabilmente i funerali verranno celebrati nella giornata di sabato.

I ricordi di Bosis su L'Eco di Bergamo del 16 febbraio

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