Atalanta, squadra e tecnico ok
Non c'è da dubitare per il futuro

Immenso Denis e l'intero collettivo nerazzurro, capofila indiscusso Marilungo. Iniziamo dal bomber argentino che di colpo ha ritrovato la via del gol addirittura con una tripletta. A sancire la netta superiorità del team di Colantuono c'è il roboante risultato finale.

Immenso Denis e l'intero collettivo nerazzurro, capofila indiscusso Marilungo. Iniziamo dal bomber argentino che di colpo ha ritrovato la via del gol addirittura con una tripletta (e scusate se è poco). Su Marilungo, che ha sbloccato, in avvio di gara, il punteggio precedendolo da un palo e successivamente da un applaudito assist a Denis per la sua penultima marcatura, vale la pena sottolinerare una condizione di forma strabiliante da un paio di settimane.

Poi si è accennato al collettivo e guai a non insistere: si ha a che fare con un organico sistematicamente votato a lottare e che ha nell'«uno per tutti e tutti per uno» un incontrastato valore aggiunto. Non si vengano, invece, a sminuire i meriti degli atalantini tirando in ballo la deludente prestazione degli avversari che, dopo l'annunciata assenza di Totti, si sono ritrovati, all'ultimo momento, con De Rossi addirittura spedito in tribuna per motivi disciplinari.

A sancire la netta superiorità del team di Stefano Colantuono c'è il roboante risultato finale ricordando, con il megafono, il già evidenziato legno colpito da Marilungo e un paio di eccellenti occasioni non sfruttate per un nonnulla davanti alla porta del numero uno romanista. E ricordiamo che i giallorossi non hanno mai impegnato a dovere il nostro Consigli.

Una vittoria ottenuta e volutamente conquistata contro una big. Diamo il giusto valore alla posta in palio collocata con i guanti in cassaforte. Signori, siamo già a quota 31 punti in graduatoria che, con quelli toltici dalla vicenda legata al calcioscommesse, ammonterebbero a 37: roba da non crederci se non avessimo toccato con mano, sin dal primo turno di campionato, la concretezza e la realtà di un gruppo di giocatori e del suo condottiero che a un'ormai riconosciuta qualità abbina doti caratteriali non sempre riscontrabili in passato.

E potendo contare su una dote o, se preferite, una potenzialità di questo valore guai dubitare sulla continuazione della stagione. A cominciare, naturalmente, dalla pur insidiosa trasferta di domenica a Udine. In alto, perciò, i cuori!

Arturo Zambaldo

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