Scommesse, l'avvocato dei croati:
Gervasoni e Carobbio dicono sciocchezze

«Siamo qui per dire la verità perché Carobbio e Gervasoni hanno detto solo sciocchezze». Lo ha spiegato uno dei legali di Vinko Saka e Alija Ribic, i due croati che si sono costituiti nei giorni scorsi nell'ambito dell'inchiesta cremonese sul calcioscommesse.

«Siamo qui per dire la verità perché Carobbio e Gervasoni hanno detto solo sciocchezze». Lo ha spiegato uno dei legali di Vinko Saka e Alija Ribic, i due croati che si sono costituiti nei giorni scorsi nell'ambito dell'inchiesta cremonese sul calcioscommesse.

Le «sciocchezze» di Carlo Gervasoni, giocatore del Piacenza, e Filippo Carobbio, ex dello Spezia (ambedue in passato nelle file dell'AlbinoLeffe), secondo l'avvocato Kresimir Kresnik, di Zagabria, consisterebbero nel dire che era il gruppo degli scommettitori dell'Est europeo a promuovere le combine.

In realtà, secondo i due croati, erano i due giocatori a dare informazioni sui risultati delle partite e, in cambio, ricevevano del denaro. I due croati non parlavano direttamente con i calciatori ma era il capo del gruppo degli «zingari», Almir Gegic, a tenere i contatti.

I due svolgevano, in sostanza, il ruolo di controllori: si assicuravano che tutto andasse come stabilito. L'avvocato lo ha spiegato in una pausa degli interrogatori davanti al gip Guido Salvini.

L'interesse di investigatori e inquirenti cremonesi che si occupano della brutta vicenda del calcioscommesse sembra decisamente concentrarsi su due partite della Lazio dello scorso campionato. Match di cui si era già parlato nell'ambito dell'inchiesta ma che nelle settimane scorse si sarebbero arricchiti di nuovi dettagli: Lecce-Lazio (finita 2 a 4) e Lazio-Genoa (4 a 2).

Nelle settimane scorse, infatti, è giunto al procuratore Roberto di Martino un interrogatorio per rogatoria trasmesso dalle autorità giudiziarie ungheresi del calciatore magiaro Gabro Horvat, già arrestato in Ungheria per vicende simili. È lui che parla diffusamente di Lecce-Lazio come di una partita combinata.

Di Lazio-Genoa aveva raccontato invece per primo il giocatore del Piacenza Carlo Gervasoni nell'interrogatorio del 27 dicembre scorso, dopo il suo arresto, davanti a di Martino. Lo stesso Gervasoni avrebbe rivelato nuovi dettagli su Lazio-Genoa anche nell'interrogatorio sostenuto, sempre davanti a di Martino lo scorso 12 marzo e il cui contenuto è stato secretato. In quell'interrogatorio, il «pentito» dell'inchiesta cremonese aveva parlato complessivamente di 42 partite, alcune anche di non particolare rilievo, in buona parte anticipate nel dicembre scorso.

Saka, ex allenatore delle giovanili della Dinamo Zagabria, e Ribic, ex camionista, sono accusati anch'essi di far parte del cosiddetto gruppo degli «zingari».

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