Macalli: defibrillatore in Lega Pro
In caso contrario non si gioca

«Ieri sera (sabato sera, ndr) ho scritto una lettera a tutti i nostri club chiedendo un impegno affinché siano rispettate le norme che impongono la presenza di un defibrillatore in campo e di persone in grado di utilizzarlo. Voglio delle risposte in questo senso entro giovedì sera e sono sicuro che arriveranno puntuali; in caso contrario, disporrò che non si giocherà domenica sui campi di quelle società che non avrenno risposto».

Il presidente della Lega Pro, Mario Macalli, non accetterà più situazioni irregolari sui terreni di gioco della «sua» categoria dopo la tragica morte del centrocampista del Livorno Piermario Morosini avvenuta ieri durante la partita con il Pescara. Per questo ha inviato una missiva a tutti i club di Lega Pro perchè casi come quelli di ieri siano attribuibili al solo destino e non alla noncuranza di chi ospita un incontro di calcio.

«Abbiamo anche preso contatto con il presidente dell Fmsi Casasco - aggiunge Macalli - per una convenzione che comprenda i pronto soccorso in campo e dei corsi di prima emergenza». In qualità di vicepresidente della Figc, Macalli assicura sul tema anche un impegno in prima persona nel prossimo Consiglio Federale di fine mese.

«Il calcio non è solo quello professionistico e più si scende di categoria e più i rischi maggiori. Credo che non sia male l'idea di rendere obbligatorio, assieme al patentino da allenatore, un diploma che accerti la sua capacità di utilizzare un defibrillatore. È una cosa, questa, che deve fare la Federcalcio». Sulla tragedia di Morosini, Macalli si dice «turbato e choccato» e il fatto che oggi non si sia giocato «è l'ultima cosa che mi passa per la testa».

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